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Crack Deiulemar: Interrogazione parlamentare dell’IDV al Ministro Giarda in Parlamento

E’ di oggi pomeriggio alle ore 16.00 il question time dell’Italia dei valori sulla situazione del fallimento del colosso di via Tironi di Torre del Greco. Ha presentato il caso con parole coincise e semplici, che hanno sottolineato il dramma che vive “soprattutto la città di Torre del Greco”, il senatore Aniello Formisano ed ha risposto il delegato ai rapporti con il Parlamento Prof. Dino Piero Giarda, esponente dell’esecutivo Monti.  Il Prof. Giarda si è limitato a leggere una relazione in cui ha esposto la cronaca della situazione della Compagnia di Navigazione dal 2002 anno in cui Bankitalia avrebbe rilevato che c’erano delle irregolarità nella conduzione dell’emissione delle obbligazioni, cui sarebbero poi seguite anche delle denunce negli anni successivi da parte della Consob, fino ad arrivare alla procedura fallimentare attuale e alle indagini della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.

Tale relazione non è piaciuta all’ex ministro on. Antonio Di Pietro che è stato durissimo nel suo intervento. Innanzitutto sottolineando che vi sono migliaia circa 10.000 risparmiatori che erano sono ‘privati’ dei propri risparmi e anche i dipendenti, circa un migliaio, che si vedrebbero privati del proprio lavoro a causa del fallimento. L’on. Di Pietro non riesce a spiegarsi come mai la Tirrenia, per la quale pochi minuti prima era stato fatto un question time, dovrebbe prevedersi l’applicazione della legge Marzano, e in ciò il Governo si è impegnato, mentre per la Deiulemar l’applicazione di tale legge non dovrebbe essere prevista. “Qui c’è una soluzione ed è la legge Marzano” – ha tuonato l’on. Di Pietro – ” la stessa che è stata usata nel caso Parmalat e la stessa che avete deciso di utilizzare per risolvere il caso Tirrenia. Ma dovete farlo prima che sia troppo tardi, perchè a Torre del Greco e in molti comuni confinanti la situazione economica è diventata drammatica”.
Intanto sono ancora ufficiose le notizie di un ricorso da parte dei soci della CDN Deiulemar avverso la sentenza di fallimento del giudice Palescandolo. Lo stato delle cose è questo: attualmente la società non può effettuare alcuna proposta di concordato, qualora venga depositato il ricorso nei prossimi giorni (depositabile entro trenta giorni dalla notifica della sentenza), possono verificarsi due situazioni: Se la Corte d’appello accoglie il reclamo, la Deiulemar è per legge idonea a presentare una nuova proposta di Concordato mentre se la Corte riggetta il reclamo la procedura fallimentare continuerà e non è più ammissibile da parte della società alcuna proposta di concordato preventivo. Tuttavia è possibile, decorso un anno dalla dichiarazione di fallimento, presentare una proposta di concordato fallimentare che a norma dell’art. 124 della legge fallimentare può essere inoltrata anche da uno o più creditori o da un terzo , anche prima del decreto che rende esecutivo lo stato passivo. La proposta può prevedere:

a) la suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica ed interessi economici omogenei;
b) trattamenti differenziati fra creditori appartenenti a classi diverse, indicandone le ragioni:
c) la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma anche mediante cessione dei beni, accollo o altre operazioni straordinarie ivi comprese attribuzioni di azioni o obbligazioni convertibili.

Il concordato fallimentare non assicura la soddisfazione totale dei crediti.

Alcuni obbligazionisti che scrivono sul blog noideiulemar.altervista.org,(non necessariamente iscritti),  in virtù di ciò, ritengono che questo sia il momento per fare una manifestazione a Roma di quanti più obbligazionisti possibili, per chiedere al Governo un suo intervento nella vicenda e, intanto, l’applicazione della legge Marzano, considerando la chiusura del Question time da parte  del Prof. Giarda il quale ha proprio precisato che in fondo la Magistratura sta facendo la sua parte e bisogna attenderne gli esiti.

Nel frattempo, non tutti gli obbligazionisti gradiscono il fallimento, moltissimi sono consapevoli, che questo ‘ciclone’ travolgerà le famiglie per numerosi anni, senza necessariamente prevedere un rientro dei capitali investiti, inoltre ritengono che una ‘truffa’ di siffatta portata non debba essere taciuta davanti all’opinione pubblica nazionale. Tali obbligazionisti invitano anche gli obbligazionisti a rispondere ai loro appelli sul blog noideiulemar.altervista.org oppure popolo obbligazionisti deiulemar per dare una loro adesione e un loro contributo.

Naturalmente la manifestazione verrà organizzata coinvolgendo qualora sia possibile gli esponenti dell’Idv che con tale chiarezza, veemenza e prontezza hanno saputo portare in Aula un problema che da circa cinque mesi attanaglia la vita dei Torresi e non solo creando disagi, di natura biologica, psicologica, e sociale, che sicuramente non possono essere quantificati in euro!!!

Assunta Esposito

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