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Frode fiscale, arrestato un imprenditore di Monte di Procida

Dalla caserma i finanzieri hanno tenuto d’occhio la finestra della sua abitazione, in via Langosco, per mesi. L’imprenditore, che abita proprio di fronte al comando della Finanza, non poteva immaginare che gli investigatori indagassero proprio su di lui. Ieri mattina le Fiamme gialle si sono presentate a casa sua, per portarlo in carcere.

Antonio Farina, un imprenditore edile di 56 anni originario di Monte di Procida, in provincia di Napoli, ma da anni residente a Pavia, dove aveva avviato un’attività di costruzioni attraverso due diverse società, è stato arrestato con l’accusa di frode fiscale. Avrebbe evaso Iva per quasi un milione e 200mila euro, ma soprattutto la compagnia della Guardia di finanza di Pavia, che ha svolto le indagini in collaborazione con il nucleo di polizia giudiziaria della Procura, avrebbe creato, attraverso una rete di società fittizie, un sistema di fatturazioni false in grado di muovere denaro per oltre 11 milioni di euro. Cifre da capogiro, contenute nell’ordinanza di custodia cautelare notificata ieri mattina all’imprenditore, insieme alle accuse. Nell’ordinanza compare un elenco di 55 capi di imputazione, dove sono contestati i singoli episodi e spiegati i meccanismi con cui l’imprenditore avrebbe creato fondi neri per milioni di euro.

Oltre a Farina, unico attualmente in carcere, ci sono altri sette indagati con l’accusa di favoreggiamento: Luciana Di Folco, una donna di 51 anni di Cura Carpignano, Enrico Maria Bianchi, 49 anni di Carbonara al Ticino, e Vincenzo Grano, 66 anni di Pinarolo. Abitano a Pavia, invece, Ivano Rancati, 61 anni, Michele Vanconetti, di 73 anni, Valentin Rosca, di 27 anni, e Mitica Simion, di 43 anni. Secondo l’accusa gli indagati risultavano amministratori solo sulla carta di alcune società collegate alle ditte di Farina, ma in realtà sarebbero stati solo dei prestanome.

Farina risulta titolare di due società, l’Immobiliare Uno, con sede a Milano, e la ditta Centro città immobiliare, con sede a Pavia. Ma il suo nome compare anche nella ditta Far Srl, con sede a Cura Carpignano. In base alle accuse, l’imprenditore avrebbe creato una rete di società cartiere, esistenti solo sulla carta, ma in realtà senza dipendenti e senza strutture, in cui ciascuno degli altri sette indagati compare come amministratore o socio. Tra queste, l’Immobiliare Bg Srl, con sede a Pavia in Strada Nuova, la Far di Cura, l’Impiantistica e costruzioni Srl di Pavia e la costruzioni edili di Ivano Rancati.

Proprio da questa azienda, erano partite le verifiche fiscali. Che avevano messo in luce alcune irregolarità nelle fatturazioni. Da qui il cerchio si era allargato, fino ad arrivare al nome di Farina, Responsabile, secondo l’accusa, di avere compilato in prima persona diversi documenti fittizi. Le sue società immobiliari, attive nell’edilizia a Pavia e Milano, avrebbero in alcuni casi emesso e in altri ricevuto fatture da diverse migliaia di euro nei confronti delle altre società cartiere. Il gip Erminio Rizzi, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, ha dato l’assenso anche al sequestro preventivo di quote societarie, conti correnti, immobili delle società e case di proprietà degli indagati, fino alla cifra di un milione e 200mila euro.

fonte: http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/09/21/news/frode-fiscale-arrestato-un-imprenditore-1.5734834

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