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Napucalisse di Mimmo Borrelli – scava nella coscienza collettiva dei cittadini flegrei e commuove il pubblico

Sabato 5 settembre è cominciato Efestoval: La rassegna teatrale itinerante che si concluderà il 26 settembre nei siti più belli di Bacoli.

Napucalisse di Mimmo Borrelli – scava nella coscienza collettiva dei cittadini flegrei e commuove il pubblico.

Ntfi07062015LettureMimmoBorrelliPhGVAgCuboNapucalisse di Mimmo Borrelli, noto drammaturgo Bacolese in tutta Italia, vincitore di diversi Premi prestigiosi, e che ha avuto l’onore di recitare proprio questo testo al Teatro S. Carlo di Napoli, inaugura la rassegna teatrale Efestoval organizzata dall’associazione culturale ‘Io ci sto’ in collaborazione con le altre associazioni che hanno la gestione del Parco di Villa Cerillo a Bacoli. La rappresentazione infatti è stata svolta sabato 5 settembre proprio nel parco della bellissima Villa Cerillo, sede anche della prestigiosa Biblioteca comunale, nella parte che morfologicamente si usa chiamare la ‘Falda del vulcano dei Fondi di Baia’ con vista sul mare, da un lato il promontorio di Monte di Procida e dall’altra quello di Capo Miseno, e in fondo all’orizzonte Capri mentre a Ovest le sonnachiose isole di Procida ed Ischia guardano sornione il pubblico in segno di ammonimento, perché se è vero che questo territorio è tanto bello, ‘il paradiso in terra’ come Mimmo declama nella parte finale del suo dramma, è anche vero che può diventare terrifico e salvifico. Ci troviamo infatti nella Caldera dei Campi flegrei a ovest del Vesuvio che domina la città metropolitana di Napoli che comprende quindi anche le isole. Il Vesuvio svetta su tutti ma intorno una miriade di altri vulcani ricordano agli abitanti che sotto i loro piedi la terra produce fuoco. E’ la vita che bolle e ribolle e come il sangue nelle vene di ogni cristiano quando non ne può più ha bisogno di fuoriuscire e sversarsi all’esterno a trovare l’aria, dando modo alla Natura di generare altre forme di vita.
Uno scenario dunque inimmaginifico che è stato possibile gustare grazie al lavoro di pulizia dalle sterpaglie e dai rovi che lo stesso Autore insieme alle associazioni “Io ci sto” e “ la Casetta della solidarietà”, “Luna Rossa” e che hanno già dalla precendente amministrazione dato avvio al Progetto di cooperazione internazionale ‘Parco Cerillo, Oasi di Natura e Cultura’. Lo spettacolo è dunque iniziato sin dal momento in cui il pubblico ha salito il sentiero rigorosamente naturale e attrezzato con piccoli accoggimenti improntati al principio della ecosostenibilità, parapetti in legno naturale e scalette di legno, su, su fino alla piccola radura con un’accoglienza del pubblico encomiabile da parte di ragazzi volontari. E tutto ciò è stato precisato da Mimmo Borrelli nei sette minuti di presentazione dello spettacolo, per sottolineare il motivo per cui Lui autore stimatissimo in tutta Italia ha deciso di donare alla sua Terra sfidando il principio del Nemo profetur in Patria…

Napucalisse parola composta che risulta dall’incontro del nome della città di Napoli e dalla parola dell’Apocalisse racconta la storia di una leggenda che sembra sia contesa dagli abitanti residenti alle falde del Vesuvio e da quelli residenti alle falde dell’Etna. Due maestosi vulcani che governano la vita, le abitudini, il pensiero e l’etica dell’Italia Meridionale. La leggenda racconta che quando Lucifero, che era il più bel Angelo del Paradiso, il preferito da Dio, venne punito per la sua disobbedienza e Superbia, nella sua caduta dal Cielo sulla Terra giungesse e sprofondasse in quella parte di territorio a Est di Megaride (attualmente Napoli) e si ficcasse con le sue code “ruggenti” nel sottosuolo dando origine a uno dei Vulcani più descritto e studiato del mondo. Il Vesuvio è dormiente e lo spettacolo di Mimmo non è altro che il dialogo che alcuni personaggi noti alla letteratura teatrale e antropologica sulla città svolgono con esso. E dunque con la sua eccezionale capacità istrionica Mimmo Borrelli interpreta i personaggi, ossia un Pulcinella vecchio e saggio ormai stanco di far ridere perché tutto è vacuo, un cammorrista che tutto governa e tutto spacca e lo stesso Lucifero il quale si interroga se non sia il caso che il Vesuvio debba con la sua forza distruttrice, lavare la città dalle sue nefandezze e rigenerarla. Tuttavia Lucifero solo davanti all’innocenza dei bambini ferma la sua furia e questo è il grande dilemma in cui si dibatte per tutta la durata del monologo-ventriloquo. Dopo aver condotto quindi il pubblico a un’analisi lucida, spietata e realistica di abitudini ed etica dominante nel territorio, approda alla parte finale in cui finalmente Lucifero decide di far eruttare il Vesuvio declamando una Napoli ‘senza famiglia e senza figli’, ‘ca i sang se nfonn’, ‘cu rifiut special ca diossin’, dove tutti … ‘so frat a me’ e,’ … so frat a te’, dove alla cartolina di sempre si contrappone una quotidianità dove ‘è semb u pover che va ngaler a magg’ e che ormai ‘ten nu mare marrò comme a terra’ ma anche una Napoli dove ‘nun me chiaie’ e dove ‘t’accic’ …‘senza Dio’ e soprattutto ‘terra mia senza libertà’… Un Urlo di dolore questo di Mimmo Borrelli e di pianto di commozione, un’esplosione catartica per aprire il cuore e le coscienze e indurre a una riflessione profonda sul senso della nostra esistenza di uomini e donne nate in un territorio morfologicamente già segnato dalla morte e rinascita ed infatti con le lacrime agli occhi il monologo si conclude con la frase ‘Napule jo nun me ne fuje ma schiatt cà’ … Napul senz’anima, Napule ca more’… Un monito dunque questo di Mimmo Borrelli a tutti coloro che non hanno mai considerato la propria terra come parte interiore della loro individualità e collettività… un monito che tutti ‘buoni e cattivi’ saremmo tenuti a rispettare per far risorgere come una fenice la nostra Città metropolitana. E con le lacrime agli occhi questo ragazzo ha poi girato le spalle al pubblico ed è andato via. Ringrazio lui, Dio, Ernesto Salemme che lo ha scoperto e la madre che lo ha generato. Nemo profetur in Patria ma… sfidando tutto e tutti ci ha donato un momento di grande coscienza ed estasi mistica.

Assunta Esposito

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