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L’UDC Guarda al futuro, l’intervento del Prof. Di Meo Antonio a Napoli.

L’UDC Guarda al futuro. Archiviata l’esperienza con Scelta Civica, il Partito di Cesa si avvia ad un Congresso Nazionale. Significativo l’intervento del Professor Di Meo Antonio, esponente politico flegreo, all’assemblea di Napoli.
E’ iniziato, subito dopo le elezioni politiche scorse, la voglia di cambiamento. Una volontà che prende corpo all’interno del Partito Unione di Centro, dettata peraltro dallo scarso risultato elettorale conseguito dal Partito di Cesa e di Casini durante l’ultima tornata elettorale. Ed è proprio Lorenzo Cesa , segretario del Partito, che ha chiesto all’intera componente dell’UDC di trovare il modo migliore per rimettere in piedi il gruppo ed avere un ruolo importante nella politica italiana.
La causa del disastro, secondo molti, è stata la scelta di un’alleanza inopportuna, quella sancita con Mario Monti; così l’UDC si è trovata spiazzata di fronte al proprio elettorato, che ha mal digerito la politica del Professore e del suo Governo: i disastri compiuti ai danni dei lavoratori in procinto di andare in pensione; la vicenda degli esodati; la indifferenza sulla disoccupazione giovanile; la ritirata strategica dopo la proposta di un prelievo fiscale sui premi che si erogano ai calciatori e tant’altro, sono le cause che hanno indotto molti elettori ad allontanarsi da chi ha compiuto il disastro e di conseguenza dall’UDC.
Dunque il Partito si è proposto un nuovo percorso, per approdare alla nascita del PPE italiano; un partito popolare, di massa, capace di orientare e determinare il futuro del Paese. Ed è quanto è emerso in queste ore all’assemblea provinciale dell’UDC che si è svolta presso l’Auditorium della Giunta Regionale a Napoli.
Una discussione tenuta pacatamente, con saggezza di intenti, con interventi volti a migliorare le sorti del Partito, senza alzare barricate, senza atteggiamenti litigiosi, ne affondi inopportuni o interessi di correnti, come stanno avvenendo in casa del PD e in quella del Popolo delle libertà.
Alla convention i ha partecipato una folla che non si vedeva dai tempi di De Mita.

Già, proprio lui, Ciriaco De Mita, uno dei politici più importanti degli anni ottanta, dove nel passato egli ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio , Ministro e Deputato; Segretario nazionale e Presidente della Democrazia Cristiana: uno dei pochi uscito indenne dal terremoto giuridico e istituzionale di Tangentopoli; qui è stato accolto ed acclamato all’inverosimile (altrove sarebbe stato un rottamato) ed anch’egli ha dato il suo contributo, forte, all’assemblea, dove ha tenuto ad assicurare la propria adesione e il proprio appoggio,leale e sincero, al progetto di rifondazione del Partito
All’incontro, che precede il Congresso Nazionale che si terrà a Roma il 29 e 30 novembre 2013, hanno preso parte deputati e senatori; assessori e consiglieri regionali e provinciali; sindaci e consiglieri comunali, oltre a personalità di spicco del Partito.
Anche Bacoli e Monte di Procida hanno dato il proprio contributo all’assemblea con la presenza del Professor Antonio Di Meo, dirigente locale dell’UDC che è intervenuto subito dopo il senatore Antonio De Poli.
La riflessione del Politico locale è stata incentrata proprio sulla necessità di dare un nuovo assetto al Partito, “partendo dalla riapertura dei circoli e delle sezioni , in cui l’elettorato, il cittadino può venire a confrontarsi con chi svolge la politica attiva; a proporre iniziative, far sentire le proprie idee e tant’altro. Un luogo in cui i quadri devono rimboccarsi le maniche e essere presenti periodicamente per parlare alla gente“
Un luogo, dunque, dove apprendere direttamente, dalla bocca dei protagonisti della politica attiva,le vicende e le strategie del Partito, e “non aggrapparsi ai messaggi mediatici, spesso distorti, – ha aggiunto il Di Meo – o agli appuntamenti offerti dallo strumento telematico del Web . Il Partito non può rimanere una identità astratta, dove le persone non hanno contatti o riferimenti , se non solo durante le ore che precedono le varie campagne elettorali. ”
Per quanto concerne l’adesione al progetto, Antonio Di Meo si è detto fortemente convinto della necessità di una svolta che guardi verso la formazione di un Partito Popolare e che segua le orme di quel partito, dalla connotazione fortemente cristiana, che ha guidato egregiamente il Paese per tantissimi anni”.

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