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Comunicato stampa, un appunto sulla Necropoli di Cappella

Con la nota acquisita al protocollo del Comune di Monte di Procida n. 4845 del 18.04.2011, ho ritenuto opportuno porre all’attenzione dell’Amministrazione un appunto pervenuto da un cittadino di Bacoli, a mio avviso esperto e appassionato della storia, della cultura, delle tradizione e delle radici del nostro territorio Flegreo e Campano.Un appunto che riporta una serie di riflessioni poste all’attenzione anche delle diverse Associazioni presenti sul territorio che a mio modesto avviso, dovrebbero essere meglio stimolate, agevolate e coinvolte dalle Istituzioni a “sfruttare” le risorse cd “endogene” per le diverse attività culturali e etc..

Contenuto integrale dell’appunto ricevuto:

“La Necropoli di Cappella è posta all’esterno del centro urbano dell’antica Miseno, porto militare e sede della flotta imperiale romana. Si estendeva, come era consuetudine in epoca romana, ai lati di una strada extraurbana che, nel caso specifico era quella che collegava Miseno con Cuma. Le epigrafi che da essa provengono sono molto interessanti perché, riferite per la maggior parte a marinai della flotta militare di stanza a Miseno, forniscono nomi e notizie sulla tipologia delle navi e sui loro equipaggi.

Il tratto di necropoli finora messo in luce è costituito da almeno sette edifici funerari: i più antichi sono del tipo a “colombario” realizzati per contenere le ceneri dei defunti; a partire dal II secolo d.C. questo tipo di rito funerario andò a scomparire e le tombe presenti furono obliterate e sostituite, progressivamente, da tombe a “fossa” o a “cappuccina” che prevedevano il rito dell’inumazione.

La volta di uno dei colombari di Cappella è decorata con l’effige di Selene, divinità associata alla Luna. In un altro ambiente, il soffitto mostra una Menade, adepta del dio Dioniso raffigurata con il tirso ed una coppa per il vino.

Fatta questa premessa c’è da dire la Necropoli di Cappella si mostra attualmente in uno stato di estremo degrado. Infatti, probabilmente per la copertura allestita che non permette un’adeguata areazione, le strutture interessate evidenziano un progressivo decadimento soprattutto a livello di intonaci e di decorazioni pittoriche: i primi, in più punti, si stanno staccando dai muri ai quali non sono stati adeguatamente fissati in fase di restauro post scavo mentre, a carico delle pitture, è evidente il progressivo sbiadimento delle immagini che, già oggi, sono di difficile lettura (vedi la Menade e le pitture delle piante presenti nelle nicchiette dello stesso colombario).

Complessivamente, il danno deriva da perlomeno due azioni congiunte: mancato adeguato restauro post scavo (pulizia, detersione e fissaggio delle immagini e degli intonaci) e mancanza di ventilazione che, soprattutto in estate, crea un vero e proprio effetto serra (si intende la serra dove si coltivano primizie che è caratterizzata da alte temperature e ancora più alta percentuale di umidità).

Queste due azioni, se non adeguatamente contrastate e, soprattutto, velocemente affrontate porteranno alla perdita di un prezioso patrimonio. Altre situazioni di degrado che danno l’idea di abbandono sono rappresentate da una serie di cavi elettrici e faretti che, probabilmente, dovevano fare da impianto di illuminazione della struttura, che sono, invece, non fissati in alcun modo e che rappresentano pericolo per i visitatori, e dalla mancata pulizia degli ambienti dove si ritrovano cartacce dappertutto.

E, poi, ultimo ma non meno grave problema è quello che riguarda l’assolutamente impossibilità per un qualunque visitatore che arrivasse in zona, di visitare il monumento in quanto nessuna indicazione è presente nei pressi del sito per permetterne l’accesso…e pensare che, da tempo, Bacoli è indicata al pubblico ludibrio per il problema dell’accesso alla Piscina Mirabile: eppure, nel caso specifico, sul cancello d’ingresso al monumento c’è l’indicazione per raggiungere l’assuntore di custodia che ha le chiavi.

In conclusione, è chiaro, che questa situazione di degrado dipende da una serie di concause gravi e molteplici: è assurdo, a tal proposito, l’evidenza di uno scavo e di una sistemazione post scavo condotti in modo perlomeno “inappropriato”: si ritrovano, infatti, cassette con reperti abbandonate sotto la scala di accesso in ferro, reperti ceramici lasciati nelle nicchiette, addirittura ossa di inumati (un cranio ed un frammento probabilmente di un femore) ancora sul posto. Ancora, è assurda la mancata ricognizione e lo scavo di almeno due tombe a inumazione presenti nell’area dello scavo e chiaramente identificabili.

A conferma della giustezza degli appunti presentati, si invitano le persone che leggono ad effettuare una visita alla Necropoli di San Vito a Pozzuoli, dove sono stati condotto scavi, sistemazione post scavi, e dove è stata costruita una copertura, negli stessi momenti in cui si interveniva a Cappella. E’ tutta un’altra cosa !!!! “

Spero che questo appunto venga approfondito dai competenti uffici e enti e vengano avviate tutte le iniziative che il caso impone.

In attesa di esiti e riscontri, l’occasione per inviare Auguri di Buona Pasqua a tutti i cittadini Flegrei e in particolare di Monte di Procida.

Monte di Procida, li 19.04.2011

Michele Petrone

Consigliere Comunale di Monte di Procida

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