Home » Cultura » L’attore montese Luigi Bignone tra i protagonisti del film “Gramigna”

L’attore montese Luigi Bignone tra i protagonisti del film “Gramigna”

LuiGI BIGNONEMonte di Procida .Luigi Bignone è un giovane attore montese che ha studiato alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, lo abbiamo visto spesso in commedie con l’associazione teatrale Archè a Monte di Procida in particolare al Laboratorio delle Arti. In queste settimane è uno dei protagonisti del film in lavorazione  “Gramigna” è un film di grande valore socio culturale nato con l’obiettivo di portarlo in tutte le scuole a scopo educativo e culturale.
Un film che prende i giovani per mano e li guida, senza ipocrisia, senza filtri o menzogne, nelle tenebre del male, un male che rende l’esistenza stessa una galera, indispensabile per farli poi riemergere nella luce di un riscatto possibile per tutti.

Il suo ruolo è quello di Gino, tra i protagonisti Biagio Izzo, Gianluca di Gennaro, Ciro Petrone, Enrico Lo Verso,
Le riprese finiranno a dicembre 2015 e il film sarà pronto entro maggio 2016. Presentazione ufficiale del film con conferenza stampa nei luoghi delle riprese con la presenza del cast. Tour estivo promozionale in molte località di mare tra maggio e agosto 2016 di tutta Italia con presenza del cast. Presentazione del film nei maggiori festival nazionali e internazionali. IL FILM VERRÀ PROMOSSO ATTRAVERSO UN TOUR NELLE SCUOLE E UNIVERSITÀ ITALIANE, per tutte le immagini e informazioni guarda il sito

 

 

 

 

“Gramigna” narra la storia di un ragazzino, Luigi, figlio di Diego, uno dei più potenti boss della malavita Campana, che ancora oggi sta scontando l’ergastolo e che Luigi ha visto solo in galera. Luigi è costretto a fare i conti costantemente con una realtà che si divide tra bene e male e conteso tra “tentatori” (ricchi e persuasivi malavitosi) e “angeli custodi” (la madre Anna e Vittorio, l’amato allenatore di calcio). Gli insegnamenti del padre che, contrariamente a quanto potrebbe o dovrebbe avvenire, mettono in guardia il figlio dai rischi del malaffare, dalla pericolosità di cedere alle provocazioni e inoltre lo sprona a studiare e a lavorare, facendogli capire il valore della famiglia, della serenità e, soprattutto, della libertà.

Ma il senso d’impotenza che Luigi prova ogni qual volta assiste all’umiliazione dei commercianti della sua terra da parte della malavita, fa crescere il lui un desiderio di riscatto per quella gente e quella terra. Così, crescendo e lottando dolorosamente contro se stesso, vivendo costantemente in uno stato di profonda solitudine e rabbia ed emergendo da uno stato di profonda depressione, riuscirà a risorgere e a estirpare dalla sua mente, come una Gramigna appunto, ogni forma di tentazione che potrebbe costargli quella libertà che conquisterà a sue spese, sperimentando il dolore e l’umiliazione del carcere: nulla può essere barattato se non con la stessa libertà.

Grazie, quindi, alla sua grande voglia di riscatto, diventerà un commerciante e si dedicherà con grande entusiasmo al civile, in particolare la sua attenzione è rivolta a quei commercianti che, più volte, aveva visto umiliati e feriti non solo nel corpo ma anche nella dignità, dalla sua stessa famiglia. Finalmente potrà fare qualcosa per loro, potrà lottare insieme a loro, contro la criminalità. Ma non solo: lottare per il riscatto dei ragazzi del Sud, difendere quella bella terra “sfregiata” che resiste al potere della malavita, sperando che la sua storia possa essere da esempio ai tanti giovani, che sognano di estirpare, come lui, la gramigna dal loro “status” per diventare uomini migliori.

luigi Bignone (2)

Commenti:

Notizia interessante

Asprinio, un mare di bolle. Appuntamento a Villa Ferretti il 5 aprile con i ministri Santanchè e Sangiuliano