VIDEO DI SALVATORE MANGIAPIA
di Patrizia Capuano da IL MATTINO
Bacoli. Uno scempio tra le meravigliose vestigia dell’antico porto imperiale di Misenum è emerso durante la bonifica dei fondali di Capo Miseno e dell’area archeologica sommersa. L’approdo, con la città di epoca romana, è stato inabissato nei secoli dal bradisismo che interessa la costa flegrea. E così tra praterie di posidonia e suggestivi colonnati, mura in opus reticolatum e mosaici policromi c’è una gran quantità di retini, corde, plastica (come si può osservare dal video girato dal sub Salvatore Mangiapia).
Ma non solo: bottiglie, lattine, vetro, reti e molte nasse adagiate tra i resti dell’approdo che ha ospitato la più grande flotta dell’impero romano, la Classis Misenensis – successivamente Classis Praetoria Misenensis Pia Vindex – istituita da Augusto intorno al 27 a.C.
La pulizia, a salvaguardia dello scrigno storico sommerso lungo la litoranea flegrea, è stata promossa da Sezione Subacquei Cral Selenia Fusaro con il Secondo reparto tecnico di supporto della Guardia di Finanza di Napoli, Associazione Bacoli Ambiente-Aba, Soprintendenza per i Beni archeologici, guardia costiera, forze dell’ordine e associazioni.
La quarta edizione della manifestazione «Manutenzione archeologica di Ambiente e Mare 2014» – che si è svolta con il patrocinio di Comune e Parco regionale dei Campi Flegrei – ha previsto la pulizia dei fondali sabbiosi in prossimità delle pilae dell’antico porto imperiale nella rada misenate. I tratti marini da cui sono stati asportati i rifiuti sono compresi tra Punta Pennata, la scogliera di Capo Miseno e l’insenatura di Casevecchie. In campo un esercito di volontari.Patrizia Capuano da IL MATTINO