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Ipercoop chiuso per tutta la giornata di ieri, i dipendenti dicono no alla cessione.

Ipermercati e supermercati, Ipercoop e Coop, costretti a chiudere contemporaneamente, per tutta la giornata di ieri: carrelli vuoti e clienti costretti a fare dietrofront. Non era mai successo: chiusi gli ipermercati di Afragola, Quarto e Avellino e i supermercati di Napoli-Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere per lo sciopero dei 662 lavoratori campani della Unicoop Tirreno e dei circa 300 addetti dell’indotto . Già a partire dalle nove del mattino le cinque strutture della grande distribuzione avevano le saracinesche abbassate.

Striscioni più che significativi: «La Coop sei tu ma ora non c’è più». I sindacati confederali e i lavoratori temono licenziamenti, chiusure. L’addio di Unicoop alla Campania e la cessione di addetti, mezzi e merci a un’azienda di dimensioni mediopiccole, di proprietà di un imprenditore casertano arrestato l’anno scorso per bancarotta fraudolenta, è per il momento solo un’ipotesi non confermata dal colosso cooperativistico di Vignale Riotorto, provincia di Livorno. «Il problema – replica Peppe Metitiero, segretario regionale della Filcams-Cgil – è che Unicoop non ha mai smentito: è del tutto silente».

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil stanno chiedendo invano un incontro con Unicoop. Ieri i lavoratori di Avellino (161) sono stati ricevuti dal prefetto Umberto Guidato. Gli addetti di Quarto (180) e di Afragola (210) hanno presidiato fino alle nove di sera le aree delle gallerie commerciali antistanti le barriere casse. «I clienti hanno fraternizzato con noi», racconta una delegata di Quarto. «Perché Auchan ha creduto nella Campania mentre Unicoop no?», si chiede Vincenzo Patrizio, rsa Filcams. E Giuseppe Pezzella, rsa Uiltucs: « La coop è di tutti a parole ma nei fatti è un’azienda che si comporta male».

L’obiettivo è sventare qualsiasi forma di cessione a privati. «Verrebbe meno lo spirito della cooperativa – conclude Vincenzo Panico, rsa Fisascat – ci devono dire che resteremo in Coop». Anche il sindacato Usb, che aveva già proclamato, a inizio settimana, uno sciopero per l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, ha aderito all’astensione. La grande distribuzione in Campania è un teatro di guerra.

Sempre ieri i 194 addetti ex Carrefour di Casoria, rimasti senza lavoro e senza cassa integrazione, hanno messo a segno un blitz dimostrativo, a suon di megafoni e fischietti, nel supermercato Carrefour di Napoli-Arenella. Qui c’è la sede principale dell’impresa, la Ipercasoria, che rilevò da Carrefour lo storico Euromercato. Scopo: rilanciarlo. Risultato: l’impianto è chiuso, galleria commerciale compresa. Da un anno e mezzo.
fonte www.il mattino.it

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