Monte di Procida Il sito ufficiale dei montesi
L’impresa di ieri del Monte di Procida sul campo del Gladiator, regala la promozione in Interregionale agli oplontini.
Monte di Procida. In questi giorni il calcio è funestato da notizie tragiche. Quello del calcio scommesse è il marcio della sfera a pezze bianco e nere, la morte di Fersini e Morosini rappresentano il dolore del mondo del pallone. In uno scenario cosi nero c’è qualcosa di emozionante che riesce ancora a dare risalto al calcio, ossia l’impresa compiuta ieri dal Monte di Procida in casa del Gladiator che ha spalancato le porte della serie D al Savoia di mister Vitter. A consegnare le chiavi della categoria superiore agli oplontini ci ha pensato quel Salvatore Ambrosino, allenatore dei montesi, ma per anni bandiera e capitano del Savoia in serie B e serie C. Ambrosino sa di aver dato una grossa gioia a quei tifosi che ancora lo inneggiano anche se lui è diplomatico e asserisce che “abbiamo vinto per il Monte di Procida e per tenere accesa la fiammella della speranza chiamata play off”.
Lo si vede negli occhi che è felice ma allo stesso tempo pungente perchè proprio al Giraud nella gara di ritorno un grande Monte si arrese al solito Montaperto ma dilapidando gol a grappoli. Non mancarono fischi, qualche coro ostile e qualche offesa in merito allo schiacciante 0 a 4 del Gladiator in casa flegrea. A distanza di mesi, il Monte di Procida che incarna la professionalità, il perbenismo e la serietà della famiglia Marasco e il carisma e il carattere dell’allenatore si toglie qualche pietra dalla scarpa rispondendo sul campo alle malelingue. In casa montese l’euforia è elevata ma c’è un cuore che pulsa più di tutti, quello di Ambrosino. Lo aveva sognato di regalare proprio lui la serie D al Savoia, una maglia che non potrà mai cancellare dal suo cuore, o meglio una fede come lui sostenne in una recente intervista. Le ferite le ha rimarginate, la sua professionalità è rimasta intatta e se ieri il Giraud è esploso di gioia lo ha fatto anche per quella bandiera che porta il nome: Salvatore Ambrosino.
Autore: G. Tammaro
