Sabato alle 19,30 alla Necropoli di Cappella “La Memoria delle cose”

Noi siamo forse gli ultimi”, scrive Rainer Maria Rilke agli inizi del Novecento, “ad avere un rapporto con le cose. Poi non rimane che memoria”.
Moni Ovadia interverrà in un luogo rappresentativo come la Necropoli di Cappella a Monte di Procida per parlare del “suono” della memoria. Per il grande attore la memoria va scelta e difesa per salvare le cose e l’identità ad esse connessa.

Ovadia porterà il suo sapere, la sua straordinaria conoscenza e il suo rispetto per la memoria degli uomini e delle cose. Durante il suo intervento ci ricorderà che gli ebrei pur proibendo il culto dei morti hanno creato cimiteri come veri e propri luoghi d’arte e di memoria (come quello di Praga). Parlerà della memoria del passato come atto formante l’identità e il rafforzamento della stessa attraverso il rispetto del passato.

Durante il suo intervento Marco Nereo Rotelli realizzerà una performance: come uno scriba riporterà su pergamene, che saranno poi donate ai presenti, parole chiave dell’intervento