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Bacoli. Vietati la pesca e il consumo di ricci, granchi e frutti di mare selvatici di Punta Pennata e di Miseno Faro

Patrizia Capuano
BACOLI. Vietati la pesca e il consumo di ricci, granchi e frutti di mare selvatici raccolti sulle rocce di Punta Pennata e di Miseno Faro: lo stabilisce un’ordinanza sindacale a seguito di una nota del Settore veterinario della Regione Campania che attesta “la presenza di tossine prodotte dalla microalga Ostreopsis ovata in organismi marini”, prelevati durante uno screening. Nessun rischio invece per gli allevamenti classificati e controllati. Il presidente dell’Irsvem (Centro spedizione e depurazione molluschi di Baia), Fabio Postiglione, sottolinea: “Non c’è da preoccuparsi, si tratta di una microalga presente a ridosso degli scogli dove è già vietata la raccolta di tutti i prodotti selvatici. Per gli allevamenti di mitili autorizzati non si corre alcun rischio”. L’allarme è scattato dopo l’esito positivo di esami effettuati su campioni estratti a Punta Pennata e alle pendici del promontorio di Capo Miseno, secondo il Piano di monitoraggio adottato per contrastare la microalga tossica dalla giunta regionale nel dicembre 2008. Le ultime verifiche intanto “hanno evidenziato – riporta il documento – la presenza di biotossina prodotta presumibilmente dall’Ostreopsis ovata, rilevata nelle acque antistanti diversi tratti del litorale campano”. L’emergenza si è verificata in passato a Bacoli a Punta Pennata e, per il primo anno, approda anche nello specchio acqueo a ridosso della costa di Miseno Faro, dove il numero di tossine prodotte dall’alga risulta alto e superiore “ai valori stabiliti dal Piano della Regione Campania – come riporta il provvedimento firmato dal sindaco Ermanno Schiano – tanto da richiedere misure restrittive legate al consumo e alla pesca a tutela della salute pubblica”. È quindi emersa, come in precedenza, la necessità di adottare azioni preventive quali il divieto di pesca e di consumo di echinodermi (ricci di mare), frutti di mare (molluschi bivalvi e gasteropodi) e crostacei (granchi), raccolti anche a livello amatoriale sui siti rocciosi di Punta Pennata e Miseno Faro, in prossimità della costa e sui banchi naturali presenti entro cento metri da questa. Non sembra necessario invece disporre il divieto di balneazione, né sono stati denunciati malori da parte dei bagnanti. Anche due anni fa lungo la costa flegrea e in alcuni tratti del litorale campano le tossine prodotte dalla Ostreopsis ovata furono rinvenute nei mitili: gli esami su campioni di molluschi bivalvi effettuati dall’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno hanno rilevato per l’estate 2008 e per quella successiva la presenza della microalga tossica. Allora fu vietata da un’ordinanza dell’assessorato regionale la raccolta di mitili e ricci anche alla Gaiola, alle Rocce Verdi, mentre le aziende sanitarie locali si sono apprestate ad adottare misure idonee. A Bacoli il monitoraggio nelle acque costiere flegree ha evidenziato, a Punta Pennata, la microalga Ostreopsis ovata nell’agosto 2008 e nel luglio 2009. Il Comune quindi anche allora “ha vietato la raccolta di molluschi bivalvi (cozze), gasteropodi (patelle, murici, lumachine), echinodermi (ricci di mare) e crostacei selvatici nei siti rocciosi del litorale e a cento metri dalla costa”, come è stato disposto di nuovo ieri pomeriggio dal primo cittadino a tutela della salute pubblica.
Patrizia Capuano
IL MATTINO

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