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Ufficio postale Cappella, il caos è garantito.

Via Mercato di Sabato non riesce ad assorbire le auto parcheggiate.
Ufficio postale Cappella, il caos è garantito
Sosta in tripla fila e multe dei vigili urbani.

Il classico esempio di una delocalizzazione sbagliata. Quando si sceglie di trasferire un ufficio pubblico in periferia – spiegano le più elementari regole dell’urbanistica – è perché si conta di sottrarlo al traffico, agli ingorghi, prevedendo soluzioni logistiche che vengano incontro alle esigenze degli utenti. Bene, anzi male. In via Mercato di Sabato è accaduto il contrario: l’ufficio postale è stato “piazzato” nel cuore del caos cittadino, lungo una strada che nel corso degli anni ha cambiato profondamente la sua “mission”, conservando l’originale assetto di arteria primaria.
Da queste parti spuntano come funghi negozi, uffici, concessionarie, ma la via è sempre la stessa di tanti anni fa, quando c’era il deserto. O poco più. Gli utenti delle poste devono fare i conti principalmente con l’assenza di parcheggi. Non è raro vedere un disabile giungere al cancello del poliambulatorio trascinandosi con la sua carrozzella tra auto in doppia, terza fila, rischiando anche di essere investito.
Ma il problema di accesso alla struttura, ovviamente, è più generale e riguarda tutti i cittadini. L’accusa è unanime: “avrebbero dovuto prevedere prima i parcheggi e poi trasferire l’ufficio” dice Salvatore Casale che evidenzia l’eccessiva concentrazione di negozi in via Mercato di Sabato. Sulla stessa lunghezza d’onda Adriana Fiori secondo cui “è una vergogna costringere i disabili a un vero e proprio tour de force per raggiungere la struttura”. In questo contesto s’inserisce un altro elemento che aggrava la situazione. Chiunque si sia trovato a passare lungo la ormai impraticabile via Mercato di Sabato, infatti, avrà notato un curioso paradosso: la segnaletica orizzontale ignorata con una disinvoltura degna di far scoppiare un caso.
Proviamo a capirci qualcosa di più. Dinanzi alle frequentatissime attività commerciali, si ripete ogni giorno un’infrazione al codice della strada, sotto gli occhi di tutti, ma proprio tutti. Automobili parcheggiate davanti ai negozi, infatti, invadono una delle due corsie di marcia, per esattezza quella che dovrebbe percorrere il diligente automobilista che da via Mercato di Sabato volesse inoltrarsi in quel di Torregaveta. E così, lo stesso automobilista si vede costretto a “spostarsi” sulla corsia opposta. Risultato? Un groviglio di macchine, che nell’ora di punta e a causa della presenza di incivili diventa un vero e proprio guazzabuglio, reso ancor più intricato da autobus urbani, extraurbani e motorini. Il tutto perchè i clienti delle diverse attività commerciali non parcheggiano negli spazi loro destinati, ma comodamente a spina di pesce, “spaparanzandosi”, cioè occupando, parte della strada.I cittadini chiedono più controlli che da qualche giorno sembrano essere arrivati. Chi finora ha lasciato l’auto in sosta con le quattro frecce per il tempo necessario a pagare un bollettino dovrà cambiare abitudine. Da qualche giorno i controlli della polizia locale si sono fatti più restrittivi e sono iniziate a fioccare le multe. L’infrazione è incontestabile: all’imbocco della strada campeggia il segnale di divieto di sosta e chi frequenta la zona sa bene quanti bisticci avvengano a causa dei disagi arrecati dalle auto parcheggiate. Rimane un dato di fatto: intorno alla Posta non si sa più dove lasciare l’auto. I pochi posti antistanti l’ufficio sono sempre occupati. Quelli ricavati nello slargo interno sono riservati. Così tra gli utenti hanno preso piede degli espedienti, tipo lasciare l’auto lungo via Mercato di Sabato o in bilico sul marciapiede. A stroncare queste brutte abitudini ora arrivano le multe.
Enzo Lucci

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