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CASTELLO DI BAIA,turisti sul piede di guerra per la parziale chiusura del museo

Bacoli. Turisti sul piede di guerra per la parziale chiusura del museo archeologico dei Campi Flegrei, di cui è aperta al pubblico da un anno solo la sezione che ricostruisce il Rione Terra con la Piazza d’Armi. Da tempo quindi, lungo la strada che dal Castello aragonese conduce al centro, la scena si ripete puntuale: i visitatori lamentano di aver visto troppo poco rispetto al tesoro custodito nell’antica fortezza. Tra loro c’è un gruppo di giovani esperti provenienti da Pisa: «Abbiamo da poco terminato il percorso di studi in organizzazione e gestione del patrimonio culturale – afferma Barbara Rinaldi – siamo a conoscenza delle carenze nella gestione del patrimonio artistico italiano, ci sorprende constatare quanto sia sottovalutato questo immenso scrigno storico-archeologico». A proporre una fruizione quotidiana di tutte le sale è l’amministrazione comunale. Il sindaco Ermanno Schiano sottolinea: «Abbiamo in programma un tavolo di concertazione con soprintendenza e Regione, cui è stata affidata la gestione del patrimonio monumentale grazie a un accordo siglato con il ministero. Si punta ovviamente ad aumentare gli addetti alla sorveglianza per aprire al pubblico tutte le sale. Il Comune si propone come parte attiva, affinché sia garantita una fruizione quotidiana delle sezioni». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere delegato alla Cultura, Gino Illiano: «Lanciamo un Sos per una fruizione dei beni monumentali, dal museo archeologico, alle Cento Camerelle off-limits, alla Piscina Mirabilis, le cui chiavi di accesso sono affidate ad un custode giudiziario». Dalla soprintendenza intanto giunge uno spiraglio. Paola Miniero, soprintendente ai Beni archeologici di Napoli e Pompei e responsabile del museo archeologico dei Campi Flegrei, conferma «il tavolo di concertazione con la Regione per poter rendere fruibili tutte le sezioni». Il passaggio di gestione a tal proposito sarebbe al rush finale. L’auspicio è che i tempi non si prolunghino troppo e non si lasci ancora sbarrato lo scrigno archeologico allestito nella fortezza, inaugurato nel dicembre del 2008 dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il museo conta ora 56 nuove sezioni che espongono documenti e reperti da Puteoli a Liternum, da Baia a Capo Miseno. Ma la prima apertura risale al 1993 con due sale: il Sacello degli Augustali di Miseno – ricostruito con la decorazione architettonica e scultorea – e il complesso Ninfeo di Punta Epitaffio, ritrovato durante uno scavo subacqueo nella rada di Baia. Non resta che risprire.

dal mattino del 7 settembre 2010 Patrizia Capuano

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