Pozzuoli ha ricordato con una fiaccolata lo sgombero del Rione Terra, la rocca flegrea, avvenuto 44 anni fa, il 2 marzo 1970, in seguito agli eventi sismici legati al bradisismo.
Una piccola folla di ex abitanti del più antico agglomerato urbano puteolano e di appartenenti ad associazioni culturali e sociali si è raccolta nella piazzetta «2 marzo 1970», ai piedi dell’ Acropoli e poi, attraversando piazza della Repubblica, porta Napoli e via Marconi ha raggiunto l’ingresso della rocca, sostando nel piazzale d’ingresso.
Tutta l’area è ancora un cantiere. Solo pochi manufatti sono stati completati, tra questi i palazzi Di Fraja Frangipane, Migliaresi, sede del Consiglio comunale, il Sedile dei Nobili ed alcune strutture della Curia Vescovile di Pozzuoli.
A giorni dovrebbero riprendere i lavori dell’ultimo lotto, finanziato con fondi europei, per il completamento della Cattedrale, di cui quest’anno a maggio ricorrono i 50 anni dall’incendio che la distrusse totalmente.
È il terzo anno di fila che le associazioni ricordano con un corteo di fiaccole il giorno del forzato esodo dalla rocca. È una manifestazione per ricordare alle istituzioni che il Rione Terra, un patrimonio di cultura ed archeologia inestimabile, va restituito alla città. In mattinata a cura dell’ Associazione «Nemea», nell’auditorium della Curia, è stato proiettato un video-memoria sull’esodo del marzo 1970 ed è stata allestita una esposizione-ricordo con i quotidiani e le riviste dell’epoca sui giorni cruciali dello sgombero. Intanto dall’amministrazione comunale è stato lanciato un concorso di idee per la gestione della rocca.
«Nei prossimi giorni riprenderanno i lavori al Rione Terra – ha assicurato il sindaco, Vincenzo Figliolia – ed entro maggio sarà riaperta al culto la cattedrale. Sarà il primo tassello per restituire alla città il suo nucleo più antico».
fonte www.montediprocida.com