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PARCO DEL BENESSERE, UN BANDO DI GARA “AD PERSONAM” CHE OFFENDE LA DIGNITà DEI MONTESI

Finalmente martedi 09.07.2013 dopo circa 2 anni di affidamento temporaneo e proroghe varie si procederà alla concessione DECENNALE DELLA STRUTTURA PUBBLICA in via Principe di Piemonte denominata impropriamente “PARCO DEL BENESSERE” con un importo a base d’asta  di  Euro 500,00  annui.

Per fare luce sulla vicenda relativa  l’indizione della gara per la concessione di detta struttura pubblica si informano i Cittadini circa le attività poste in essere dall’amministrazione dopo la nostra  richiesta di informazioni che segue.

A nostro avviso, la singolarità di questo bando, sta nei “Requisiti di Partecipazione”,  poiché il punto 7 recita testualmente: “Sono ammessi a partecipare Associazioni o Enti che non abbiano scopo di lucro, che abbiano come scopo istituzionale la cura e la gestione di aree di verde attrezzato. I soggetti partecipanti possono presentarsi in forma associata, attraverso Associazione Temporanea di Scopo (d’ora Innanzi ATS) ed i requisiti di cui al presente punto 7 devono essere posseduti da tutti i soggetti dell’eventuale ATS alla data di pubblicazione del presente avviso di gara

 

Dunque, in parole povere: nel caso in cui un’associazione senza scopo di lucro voleva aggiungere tra gli scopi istituzionali quello della cura e della gestione di aree di verde attrezzato al fine di mettersi in gioco per l’ottenimento dell’affidamento, non può farlo. Questo perché succitata finalità diventa un requisito necessario a partire dalla data di pubblicazione del bando e non di scadenza del medesimo.

L’amministrazione dopo circa un mese dalla richiesta, ci comunicava che “Il possesso dei requisiti richiesti entro la data di pubblicazione del bando, e non oltre, RISPONDE AD UNA PRECISA ESIGENZA DI SELEZIONE CHE TENDE A GARANTIRE L’ENTE DA CONCORRENTI DI FATTO SORTI AD ARTE E NON AFFIDABILI. Siffatta scelta pertanto non risulta non irragionevole, nè irrazionale, nè arbitraria, nè sproporzionata, nè tantomeno illogica o contradditoria”

Quindi, ricapitolando, l’amministrazione Comunale indice un Avviso di gara procedendo all’ individuazione dell’appaltatore mediante pubblico  incanto (procedura aperta),   l’importo a base d’asta è di €500,00  annui,  durata dell’appalto è stabilita in 10 anni a decorrere dalla stipula del contratto, tuttavia ritiene  non irragionevole, nè irrazionale, nè arbitraria, nè sproporzionata, nè tantomeno illogica o contradditoria che a tale procedura aperta possa partecipare un’ unica associazione di Monte di Procida.

Riteniamo pertanto che vi sia una nuova offesa alla dignità e all’ intelligenza dei montesi e di tutti i cittadini attivi e volenterosi di cimentarsi in questa esperienza. Una “partita” quindi persa in partenza e che vedrà la già oramai decretata vittoria della sola associazione insistente sul territorio già in possesso di tale requisito.

Un’iniziativa lodevole che ancora una volta si macchia della presunzione e dell’arroganza di una politica che deve essere superata e che non si può basare solo su  promesse e  attraverso l’indizione di bandi “ad personam”.

Cosi come al prefetto, anche a noi e a tutti quei cittadini di Monte di Procida che credono ancora alla libera concorrenza, alla parità di trattamento, alla  non discriminazione e trasparenza degli atti amministrativi ritornerebbero gradite notizie circa l’ indizione di un bando a cui TUTTI POSSANO PARTECIPARE.

 

 

 

 

 

 Il Consigliere Comunale

Salvatore Capuano

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