A Bacoli e Monte di Procida all’Assemblea Nazionale UDC rappresentate da Antonio Di Meo, Gerardo Tiano e Aniello Scotto.
I Partiti non vanno in ferie. In questi giorni roventi di luglio all’interno di ogni schieramento c’è discussione; lo fa il Pd sul dualismo che divide i suoi leader, Letta e Renzi; lo fa il PDL che si interroga sul proprio futuro in caso di risvolti negativi sulla vicenda giudiziaria del proprio capo. Lo fanno i grillini; ma quella è un’altra storia, una questione perenne e quindi non fa notizia.
La discussione l’ha tenuta anche l’ UDC. Pacatamente, ha chiamato a raccolta, la parte più significativa della sua componente, in un’assemblea nazionale a Roma.
Fra i presenti all’Auditorium Antonianum,dove si è svolto il dibattito, c’erano tra gli altri Pier Ferdinando Casini, Cesa e De Mita. All’invito del Segretario Nazionale hanno aderito anche il Professor Antonio Di Meo, i signori Gerardo Tiano e Aniello Scotto, unici a rappresentare i colori di Bacoli e di Monte di Procida al convegno della Capitale..
Della loro partecipazione, lo hanno saputo in molti nel nostro paese e in tanti gli hanno chiesto notizie sulla tenuta del Partito, ma, soprattutto, per conoscere cosa si è detto in quella importante assemblea.
Il Professore ha risposto all’appello, ed ha riportato agli amici, con i quali si è intrattenuto, una sintesi di quanto è stato detto; lo hanno accolto in un magnifico giardino di un locale a Miliscola.
Egli ha esordito dicendo che: “ all’Assemblea Nazionale di Roma mi ero iscritto a parlare, purtroppo, non mi è stato possibile farlo, poiché eravamo in molti a chiedere la parola e i tempi erano ristretti.” Dunque una prima riflessione è rivolta alla consistenza numerica della partecipazione all’assemblea, che non ha permesso a un numero considerevole di partecipanti, di poter prendere la parola.
“Casini, nel suo intervento, ha parlato dello scarsissimo risultato elettorale ottenuto alle ultime elezioni politiche – Ha proseguito il Professore – Dicendo di avere sbagliato. Che pur avendo capito che si stava avvicinando l’uragano dell’antipolitica, non siamo riusciti a dare l’idea di un partito che lavorasse a una fase nuova”.
Intanto l’assemblea ha visto tante proposte importanti per una rinascita efficace del Partito. Da parte sua il segretario Lorenzo Cesa ha invitato tutti coloro che hanno a cuore il futuro politico del gruppo ad una mobilitazione generale, prendendo in mano le redini del Partito.
Il Di Meo ha spiegato che “Cesa ha più volte affermato di essere pronto a fare un passo indietro per dare spazio ad un rinnovamento. E nel suo intervento il Segretario ha spronato gli altri ad essere pronti a fare un passo in avanti, a dare il massimo per dare concretezza a questo processo costituente che porti oltre l’Udc e oltre la crisi.” Ha aggiunto in oltre nella sua trasposizione il Professore che “per riuscirci, il Paese ha assoluta necessità di un nuovo partito moderato, un partito serio, autorevole, popolare in Italia e ascoltato in Europa. Un partito moderno, riformatore, con le idee chiare perché fondato su valori chiari e condivisi.”
Il tre attivisti, tornati da Roma, vedono con occhio favorevole la proposta di Cesa affermando anche che “L’UDC è il partito che sostiene il Governo; e lo sta facendo con lealtà e con forza , vanto questo della serietà e soprattutto delle radici cristiane che si radicano in esso.”
Già proprio partendo da quelle radici cristiane che il Professore auspica, “nell’immediato futuro, un nuovo soggetto politico, che debba essere ispirato al Partito Popolare Europeo , con varie identità culturali, ma soprattutto – sottolinea il Professore – con quelle culture che hanno radici nell’idea cristiana.”
Dunque dopo la discussione ai giardini di Miliscola, i presenti si sono dati un appuntamento per settembre per proseguire nella discussione e gettare le basi di quanto è stato auspicato nell’assemblea nazionale.
Geppino basciano 30 lug. 13