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Cenni di storia e di sfruttamento dell’Isolotto di San Martino. Cronaca di una morte annunciata

L’Isolotto di San Martino, così come si legge nei libri di storia, non è altro che un pezzo di terra rimasto staccato dalla terraferma nel 1488, probabilmente a causa di un terremoto/maremoto e/o comunque dall’azione erosiva del vento e dell’acqua marina che giorno dopo giorno ha assottigliato, sempre più, i fianchi della lingua di terra che dalla costa montese si dilungava verso il mare.

Nel XVI e XVII secolo l’isolotto di san Martino fu utilizzato come base per la pesca del tonno dai tonnaroti procidani istruiti efficacemente dai colleghi siciliani maestri in quest’arte in tutto il mediterraneo. Molti dei nostri cognomi sono di origine siciliana e la tonnara è uno dei motivi.

L’isolotto era inizialmente alto quanto la costa montese, ma nel XIX secolo fu adibito a sito di estrazione della pozzolana.
Lo sfruttamento provocò un abbassamento di circa 16 metri a causa l’estrazione di tufo e pozzolana che veniva trasportata nelle vicine isole, soprattutto ad Ischia, dalle “bilancelle” che attraccavano a provvisori pontili di legno.

Nel 1917 divenne sede dello stabilimento industriale per il collaudo di siluri nell’ambito del silurificio di baia e negli anni successivi venne realizzato il tunnel ed il ponte che fu ultimato verso la fine degli anni ’30 e qualche anno dopo venne in parte distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.

Nella seconda metà degli anni ’50 la Marina vendette il tunnel che conduce a San Martino ad un privato, il signor Esposito che nel 1959 ricevette la concessione d’uso dell’isolotto per 40 anni dal sindaco Tozzi del comune di Monte di Procida. Negli anni ‘60 l’isolotto divenne un’attrazione turistica di primo piano nei Campi Flegrei, offrendo ai turisti la possibilità di ammirare reperti storici e un fondale marino di eccezionale bellezza e ricchezza. Tanti i montesi che hanno lavorato e si sono sposati sull’isolotto dagli anni ’60 agli inizi degli anni ’80.

Il 23 settembre 2014 dopo la scadenza della concessione e lunghe diatribe legali, l’isolotto ritorna nelle proprietà del comune di Monte di Procida ma si presenta in un evidente stato di abbandono.

Molto si è parlato dell’isolotto durante la campagna elettorale del 2015, ogni lista candidata aveva i suoi progetti di recupero e di valorizzazione. Di seguito un estratto dal programma elettorale della lista “Svoltiamo Insieme” vincitrice delle elezioni del 2015:

Acquamorta e l ’isolotto di San Martino motori dello sviluppo locale
Monte di Procida ha nel suo territorio risorse di incredibile bellezza per troppi anni trascurate. La riqualificazione di Acquamorta rappresenta un punto di partenza importante per ripensare il nostro sviluppo economico, in chiave turistica e produttiva.
L’isolotto di S. Martino, finora oggetto di interessi contrastanti e piani finalizzati all’interesse di pochi, è un gioiello che la natura ha regalato alle nostre coste, e ci offre una grande occasione per il rilancio economico, turistico e paesaggistico che non possiamo più rimandare. Insieme sono un grande attrattore che può dare identità turistica a Monte di Procida nel panorama complessivo dell’offerta della costa campana, da inserire in circuiti con altri siti come la Corricella di Procida, i Faraglioni di Capri, il Castello di Ischia, e che potrà generare lavoro e valore sotto forma di merchandising, enogastronomia, gestione di eventi, filmografia, ricettività, turismo nautico. Lavoro che faremo sì che sia realizzato in loco e porti opportunità ai nostri cittadini, nel rigoroso rispetto dell’ambiente naturale e sociale.

Circa un anno dopo, sulle pagine del IL MATTINO l’avvocato Buonanno, il legale della famiglia Esposito dichiara:

“L’Isolotto di San Martino è stato riconsegnato al Comune da un anno, ma è abbandonato al mare e alle intemperie, ai numerosi bagnanti che lo assaltano anche di notte. È un problema duplice, in primo luogo è un bene pubblico lasciato a se stesso. I miei clienti, pur non eseguendo negli ultimi anni grandi interventi di riqualificazione, ne garantivano il controllo ed una manutenzione ordinaria.  Adesso versa in un totale stato di abbandono.”

Nello stesso articolo, la risposta del sindaco Pugliese:

Abbiamo posizionato la cartellonistica ad indicare il divieto vigente. Nel contempo sono stati eseguiti controlli periodici con i vigili urbani e personale tecnico del Comune. Inoltre abbiamo diffidato tutti i noleggiatori di gommoni avvertendoli che, in caso di natanti ormeggiati nello specchio d’acqua dell’Isolotto di San Martino, avremmo sanzionato anche loro. Per violazione del nostro provvedimento, è stata denunciata  una persona,  i controlli in ogni caso sono stati attenti, scrupolosi e periodici. Ma siamo già all’opera per restituire San Martino ai cittadini montesi il prima possibile, consapevoli che non si possa perdere altro tempo. L’Isolotto è fondamentale per il rilancio della locale economia.

Qualche mese dopo, a fine novembre del 2015, il sindaco Pugliese parla di importanti novità per l’isolotto ed annuncia una gara internazionale prevista
dal nuovo piano dell’amministrazione. Previsto anche un centro velico ed una scuola di arti marinaresche e per i privati che investiranno la possibilità di creare sull’isolotto strutture alberghiere e ricettive.

Ma intanto l’Isolotto resta ancora lì ad attendere e si registrano purtroppo alcuni eventi franosi, come quelli del 25 giugno 2016 quando piccoli massi e detriti si riversarono sulla spiaggetta interna dell’Isolotto ed altre frane di piccole dimensioni si verificarono sulla costa della terraferma.

 

Il crollo del ponte di lunedì 7 marzo 2017 è chiaramente “cronaca di una morte annunciata” in quanto basta guardare l’immagine seguente, risalente al 2014, per accorgersi che quel pezzo di ponte aveva le ore contate.

 

“Peccato, un pezzo di storia sta cadendo a pezzi.”

“Anni e anni di abbandono e questo è il risultato, che peccato.”

“San Martino sta di nuovo diventando un isola allo stato naturale.”

“Simbolicamente questa foto rappresenta IL CROLLO, L’ INCURIA, L’ ABBANDONO …IL NOSTRO GIOIELLO È SOLO E ANCHE LUI HA PRESO LE DISTANZE.”

Questi sono solo alcuni dei commenti che in questo momento i montesi stanno esprimendo sul web e sui social.

Piccole grandi grida di allarme e di dolore che vogliono sensibilizzare i pubblici poteri.

Fate presto!

Pasquale Mancino

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