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Campi Flegrei, porte chiuse. Il tesoro svelato dai volontari

PATRIZIA CAPUANO DA IL MATTINO.
Monumenti aperti a metà, siti archeologici negati o fatiscenti. Stentano a decollare i Campi Flegrei per la scarsa progettazione e la mancata manutenzione del polo storico che custodiscono. Dal Sacello degli Augustali di Capo Miseno invaso dall’acqua alle Centum cellae, il complesso di cisterne imperiali chiuso da sette anni per un cedimento, alla Piscina mirabilis restaurata ma accessibile solo se si contatta la custode, all’Anfiteatro Flavio off-limits in parte.

L’elenco dei siti negati e a rischio conta molte tappe lungo l’itinerario da Bacoli a Pozzuoli a Quarto.Tanti i piani ma, in attesa che siano resi operativi, crolli e cedimenti sgretolano parte di quanto resta. Senza dimenticare la carenza di servizi e di un trasporto pubblico efficace. Nel frattempo i riflettori delle istituzioni sono accesi altrove. Ma per fortuna i turisti possono contare sulle associazioni che programmano visite guidate. A voltare pagina ci pensano un esercito di volontari e gruppi associativi.

È il caso di Culturavventura che promuove tour canoa e viaggi in kajak con un istruttore federale lungo la costa e nel parco archeologico sommerso di Baia, sulle tracce della città imperiale inabissata dal bradisismo. «Ci occupiamo di visite guidate anche con la canoa turistica – spiega Lory Marchese, presidente dell’associazione Culturavventura – proponiamo itinerari turistici, tour classici e snorkeling». Ma c’è di più. È in via di definizione un percorso da Misenum, sede della flotta imperiale, fino alle mura di Adriano tra l’Inghilterra e la Scozia, lungo un filo archeologico che lega l’area flegrea con la Gran Bretagna seguendo l’espansione dell’Impero romano. Altro contributo importante è dato dall’associazione Misenum, che offre un ricco calendario tra Capo Miseno – dove è possibile visitare il Sacello degli Augustali, la Grotta della Dragonara, il teatro romano, la Piscina mirabilis – Fusaro per riscoprire la Casina vanvitelliana, Bacoli attraverso il museo dei Campi Flegrei parzialmente aperto e Baia con il parco archeologico.

Anna Masuottolo, presidente, spiega: «La nostra associazione è la più longeva. Lavoriamo sul territorio da tempo e stiamo cercando di dare il meglio per promuovere i beni archeologici, che i turisti apprezzano moltissimo. Certo non mancano le difficoltà, ma andiamo avanti. Bisogna puntare sulla promozione». Tra le associazioni anche Legambiente. Il vicepresidente, Gervasio Illiano, afferma: «Il nostro contributo nella valorizzazione del patrimonio culturale è finalizzato anche a diffondere un maggiore senso civico nella comunità. Bisogna far capire ai giovani che le nostre risorse culturali potranno essere anche le risorse economiche e occupazionali della società di domani». Molti i volontari anche tra Pozzuoli e Quarto. Raffaella Iovine, presidente del Gruppo archeologico dei Campi Flegrei, afferma: «Promuoviamo tour tra i beni monumentali e azioni di tutela, laboratori archeologici per bambini e nuovi percorsi quali ad esempio la Puteolis-Capua». Iniziative sono proposte poi da Arte, Musei, Territorio.

La referente per l’area flegrea, Gabriella Romano, conferma: «È fondamentale il contributo dei volontari nel rilancio del patrimonio storico, noi abbiamo organizzato visite teatralizzate nei siti archeologici». Itinerario religioso, in collaborazione con la Diocesi di Pozzuoli, inoltre con Nemea impegnata anche per la riapertura domenicale della chiesa Corpo di Cristo sul Rione Terra. A Monte di Procida invece tour nella necropoli con Cappella Futura, nel parco archeologico di Cuma con Kyme.

fonte www.ilmattino.it Patrizia Capuano

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