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Allarme frane a Monte di Procida e Bacoli,denuncia dei Comitati civici.

I COMITATI CIVICI denunciano: Insicure le reti di protezione delle coste.

La costa flegrea è a rischio idrogeologico, aumenta l’allarme crolli e frane»: la denuncia è del comitato cittadino «Cappella Futura», che lancia un sos agli enti locali dopo le mareggiate e le tempeste che continuano ad investire il territorio. «Come rappresentanti dell’associazione – affermano in un documento il presidente, Domenico Colandrea, ed il segretario, Antonio Sabatano – ci siamo recati lungo il litorale e la spiaggia di Torregaveta per verificare le condizioni dei costoni del Comune di Monte di Procida. Le protezioni sembrano insicure». Le piogge, che si abbattono incessanti dal mese di ottobre, hanno causato dei cedimenti di detriti e materiale tufaceo. Ma si teme il peggio. «Molte delle reti sono rotte e abbandonate sulla spiaggia – aggiungono Sabatano e Colandrea – chiediamo che la commissione sul “Rischio Idrogeologico” comunale si interessi quanto prima alla risoluzione di queste criticità, che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità di numerose famiglie». Un problema sollevato anche dall’opposizione, con i consiglieri comunali Giuseppe Pugliese (Svolta Popolare) e Michele Petrone (Udc). L’amministrazione del sindaco, Francesco Paolo Iannuzzi, dal canto suo assicura di verificare quanto è stato segnalato; altre indicazioni di cedimenti franosi riguardano inoltre la località Marina di Torrefumo e via Roma, dove un edificio sembra a grosso rischio. Ma l’allarme smottamenti non riguarda solo Monte di Procida. A Bacoli il caso più eclatante è rappresentato da Punta Epitaffio: il promontorio a metà tra Baia e Lucrino è stato interessato nei decenni da numerosi episodi di frane che hanno richiesto lunghe opere di consolidamento, con disagi per la viabilità sulla provinciale via Monte Grillo. Tuttora bisogna completare la messa in sicurezza, coordinata dalla Regione Campania, resa necessaria a seguito di una grossa voragine aperta due anni fa lungo il pendio che digrada verso il mare. La collocazione di una scogliera frangiflutti dovrebbe intanto ridurne l’erosione. Stesso rischio per la collina Scalandrone, tra Baia e Bacoli: la parete è stata oggetto di molteplici interventi di consolidamento dopo importanti cedimenti. E l’elenco continua per il costone Poggio, a confine con punta Centum Cellae, dove sembrerebbe al rush finale l’iter burocratico per dare inizio alle opere di riqualificazione, finanziate dalla Provincia di Napoli. Erosione e rischio frane anche in località Punta Pennata, nella rada di Capo Miseno: qui le mareggiate hanno parzialmente danneggiato il tratto di costa.

Patrizia Capuano da IL MATTINO.

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