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Un polo turistico nell’ex carcere a Procida

PROCIDA – Il sogno dei procidani mette le ali: l’ex Carcere di Terra Murata passa al Comune per diventare un complesso turistico–culturale. La svolta nei giorni scorsi, quando il Consiglio ha deliberato il trasferimento a titolo non oneroso del bene.

Il provvedimento è passato con il voto della maggioranza, mentre le opposizioni si sono astenute. Il sindaco Vincenzo Capezzuto è stato così autorizzato a firmare l’accordo di programma per la valorizzazione dell’ex complesso carcerario con il Ministero dei Beni Culturali e l’Agenzia del Demanio. Entro i 120 giorni successivi alla firma sarà stipulato il contratto di passaggio di proprietà dell’ex penitenziario, con rogito curato dal segretario comunale Luigi Cupolo. Il programma di valorizzazione dovrà essere sviluppato e concluso entro un massimo di 14 anni, oltre i tempi di erogazione dei finanziamenti ed autorizzazioni da parte delle istituzioni pubbliche.

In sintesi l’ipotesi di restauro e riuso dell’ex carcere approvata, prevede una destinazione turistico–alberghiera con 210 camere, con circa 500 posti letto complessivi; un polo congressuale ed una scuola di alta formazione turistica e di cucina mediterranea da ubicare nello storico Palazzo D’Avalos (1563); un’azienda agrituristica, basata su un turismo esperienziale e corsi di cucina, nell’ex tenimento agricolo; un parco urbano e verde pubblico attrezzato, nella zona prospiciente l’ex direzione del carcere; la realizzazione di un polo socio– culturale legato alle tradizioni isolane come la costruzione dei Misteri del Venerdì Santo, presso il Mulino e la Casa del Direttore.

Sarà realizzata anche una passeggiata sulle mura che consentirà una visione dall’alto della struttura, dalla spianata fino a Palazzo D’Avalos.
Rispetto alle intenzioni iniziali, il progetto ha dsubito alcune variazioni. Ha dovuto scontare, ad esempio, l’abbattimento delle celle, della sacra Cappella e dei servizi, costruiti negli anni ’60, per complessivi 4666 metri quadri.
fonte Domenico Ambrosino dal sito www.ilmattino.it

Questo «danno volumetrico» è stato compensato con l’inserimento nel progetto di alcuni volumi tecnici ipogei. Inoltre è stata accolta la realizzazione di una risalita meccanizzata (scale mobili, funicolare, ascensori) che dal porto di Marina Grande conduca direttamente a Terra Murata, bypassando le strade affollate del centro storico. Il costo complessivo dell’opera è stato stimato sulla cifra di 70 milioni di euro. Oltre ai partner privati ci dovrebbe essere l’erogazione di contributi pubblici, nell’ordine del 20%.

Non nasconde la propria soddisfazione il sindaco Vincenzo Capezzuto. «È difficile nascondere la grande emozione che dura da una vita: ragazzo, poi giovane, infine adulto che diventa sindaco dell’isola, oggi mi appresto a consegnare alla comunità quella parte del terrtorio sempre negato ai procidani. È stato un lavoro lungo e faticoso, due anni di percorso burocratico irto di difficoltà. Alla fine ce l’abbiamo fatta. Ora avanti tutta: Procida ha un punto di riferimento certo per costruire il suo futuro con uno sviluppo turistico – culturale di alta qualità».

Il sindaco Capezzuto è stato coadiuvato dai consulenti architetto Rosalba Iodice, che ha curato la programmazione e la valorizzazione del complesso edilizio, e dal dottor Enzo Peruffo che si è interessato della parte economico – finanziaria. Il tavolo tecnico che ha elaborato il progetto finale ha compreso Marco Morelli, e Marco Vecchione (Agenzia del Demanio); Gregorio Angelini, Valeria Piccolo, Anastasia Sorvino, Antonio Mariano (Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Campania); Stefano Gizzi e Pierino Vacca (Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici ed Etnoantropologici di Napoli e Provincia).

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