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Lucrino, il lago perduto e (forse) ritrovato

Gli enti locali non esercitano il diritto di prelazione per rilevare il lago Lucrino, nello splendido scenario dei Campi flegrei, in Campania. Per fortuna c’è ancora la possibilità  di evitare che finisca nelle mani di una società  immobiliare. SI PUO’ trattare un lago come un appartamento o un pezzo di terreno qualunque? Pare proprio di sì se pochi giorni fa in Campania, nello splendido scenario dei Campi flegrei, il lago Lucrino è stato venduto come un bene immobile qualsiasi.
I suoi dieci ettari di acqua dolce sono costati 845mila euro. A sborsarli è stato un privato, mentre la Provincia di Napoli e la Regione Campania sono rimasti a guardare, rinunciano a esercitare il diritto di prelazione previsto dalla normativa in materia ambientale.

LA COLPA pare sia della calura estiva. Il contratto è arrivato via fax negli uffici preposti di Provincia e Regione il 9 agosto. Gli impiegati erano tutti in ferie? O le temperature agostane hanno provocato un’amnesia a qualcuno? L’unica certezza è un atto notarile sottoscritto lo scorso 27 luglio e un patto, ormai concluso, tra la precedente titolare del bacino, Clotilde Schiano, da generazioni proprietaria dell’oasi, e la società  immobiliare Elgea di Pozzuoli.

«NOI PUNTIAMO solo al recupero ambientale e funzionale del lago che ora non è niente altro che una palude» spiega Roberto Affabile, 42 anni, amministratore della società  che ha acquistato il Lucrino. Legambiente però chiede alle istituzioni di intervenire per «scongiurare l’ennesima rapina ai beni storici e naturalistici». Protestano anche i cittadini dei Campi flegrei, e un gruppo di intellettuali napoletani ha inviato un appello al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

PER FORTUNA c’è ancora una via d’uscita. Se entro il 27 settembre (60 giorni dall’atto di vendita) il ministero dell’Ambiente, attraverso la Sovrintendenza o la Provincia di Napoli o la Regione non deciderà  di acquistare il lago, il Lucrino resterà  proprietà  privata. La reazione immediata dei tre enti, quando la notizia è saltata fuori, fa ben sperare: sembrano pronti a strappare lo specchio d’acqua ai privati e metterlo a disposizione dell’intera comunità .

LO VUOLE la Regione Campania, che ha pronta una delibera per l’acquisizione e dovrebbe votarla lunedì prossimo in consiglio. Lo vuole la Provincia di Napoli che mercoledì 7 ha approvato una mozione che da mandato al Presidente Dino Di Palma di esercitare il diritto di prelazione sull’acquisto. «E’ necessario coordinare l’azione degli enti in poco tempo – ha commentato il presidente Di Palma “Noi abbiamo già  individuato anche le risorse finanziarie».

ANCHE SE in ritardo, dunque, una risposta c’è stata. «Per fortuna pare che la situazione volga al meglio “commentano da Legambiente“ Anche perchè per restituire il lago ai cittadini non servono grandi progetti. Basterebbe ripulire la zona per riportare questo patrimonio agli splendori di un tempo». Speriamo solo che nel frattempo il clima resti mite e non ci siano altri colpi di calore.

fonte: lanuovaecologia.it
Peppe Ruggiero
9 settembre 2005

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