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Cronaca: avviso di garanzia anche per il Maresciallo di MdP

La compagnia e i cinque militari sotto accusa

GIUSEPPE CRIMALDI
Cinque nomi. Cinque posizioni sulle quali sono in corso indagini che dovranno verificare la fondatezza dei sospetti che fanno da corollario all’inchiesta che punta i riflettori su alcuni appartenenti all’Arma dei carabinieri. Sono i nomi di ufficiali e sottufficiali uniti da quel comun denominatore che nel fascicolo aperto dalla Dda di Napoli è rappresentato dalla compagnia dei carabinieri di Pozzuoli.Perché è da Pozzuoli che nasce e si dipana questa indagine. Cinque nomi: Ruggiero Capodivento, maggiore, già comandante della Compagnia di Pozzuoli; Rocco Italiano, capitano, attuale comandante; Francesco Sessa, capitano, comandante del Nucleo operativo; Pasquale Esposito, maresciallo, comandante della stazione; Raffaele Uccello, brigadiere.

In realtà ce n’è anche un sesto, di nome: quello del maresciallo Giorgio Bollino, che però comanda la stazione dei carabinieri di Monte di Procida. Tutti sono destinatari di un invito a comparire davanti all’autorità giudiziaria. Per tutti, quell’invito equivale ad una informazione di garanzia. Giova ricordare che l’avviso di garanzia non rappresenta un’anticipazione di colpevolezza; e che ogni indagato avrà la possibilità di dimostrare nelle sedi opportune la propria estraneità ai fatti contestati. Per il momento, resta il quadro accusatorio, che disegna per ciascuno dei carabinieri contestazioni precise. Vediamo quali.

Al maggiore Ruggiero Capodivento vengono contestati i reati di abuso d’ufficio, favoreggiamento personale e rivelazione di segreti d’ufficio: avrebbe – secondo l’accusa – favorito un imprenditore di MONTE DI PROCIDA impedendo o ritardando alcune verifiche in materia edilizia. Il capitano Rocco Italiano deve rispondere di corruzione, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio: in concorso con Giuseppe Del Giudice (un pregiudicato della zona, indagato per associazione camorristica) avrebbe accettato la promessa e la dazione di cene, vino, mozzarelle, pernottamenti in albergo per alcuni suoi familiari e biglietti per i traghetti; offrendo in cambio favori vari e la rivelazione di atti coperti da segreto.

I pm sostengono che il capitano Sessa avrebbe invece cercato di depistare le indagini, omettendo la verbalizzazione delle dichiarazioni di una donna, divenuta collaboratrice di giustizia, sul conto di Del Giudice. Il maresciallo Esposito avrebbe comunicato notizie riservate ad un imprenditore; Uccello avrebbe sottratto e distrutto tre verbali di contravvenzione per favorire economicamente un personaggio in odor di camorra; ma avrebbe anche falsificato atti per favorire Del Giudice, personaggio che – sostiene sempre l’accusa – avrebbe frequentato assiduamente ottenendo, in cambio, favori di varia natura.Bollino infine avrebbe ritardato o impedito alcuni controlli di polizia edilizia per favorire un imprenditore edile che aveva costruito un manufatto abusivo.

fonte: IL MATTINO del 16/4/2005

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