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Il cane di quartiere.

Premesso che sono debitore nei confronti di alcuni di voi (e quindi di tutti voi) di alcune risposte su importanti questioni affrontate in queste pagine, voglio buttare una pietra nello stagno su un argomento particolare, sperando che non diventi per me bumerang e mi spacchi la testa.
Il rischio c’è: ma voglio correrlo, perchè credo si tratti di un problema che sta a cuore a molti ragazzi di questo sito.
Ricordo vostri interventi dei mesi scorsi.
ricordo di incontri tra voi e di incontri tra voi ed il Sindaco.
E’ per questo che vorrei sapere cosa ne pensate voi, prima di prendere una iniziativa, per la quale in molti, poi, potranno anche ridere di me.RANDAGISMO: CANE DI QUARTIERE IN REGOLAMENTO COMUNE L’AQUILA

Ai cani randagi non pericolosi il comune dell’Aquila ha riconosciuto il titolo giuridico di “cani di quartiere”. Lo prevede il nuovo regolamento per la tutela, la detenzione e la circolazione di animali del Comune capoluogo abruzzese.
All’ articolo 9 del testo si legge: “Laddove si accerti la non sussistenza di condizioni di pericolo per gli uomini, animali e cose, si riconosce al cane di essere animale libero. Tale animale viene definito cane di quartiere”.
Nel rispetto di quanto previsto dalla legislazione vigente, le condizioni che rendono possibile il riconoscimento del cane di quartiere vengono definite dal Comune d’intesa con il servizio veterinario della Asl.
L’iniziativa mira a contenere il fenomeno del randagismo, tutelando animali e cittadini; i cani, catturati dei veterinari del competente servizio della Asl, dopo essere stati sterilizzati, registrati all’anagrafe canina e reimmessi sul territorio, hanno come loro ‘padrone’ il Comune.
A Pescara, dal 2000, anno di entrata in vigore della nuova legge regionale sul randagismo, a oggi, sono stati intestati al Comune circa 80 cani; sul territorio provinciale i ‘cani di quartiere’ sono complessivamente circa duecento.
E gli enti locali sensibili al problema aumentano: propro la scorsa settimana il Comune di Orsogna (Chieti) ha istituito un contributo una tantum di 129,11 euro per i residenti che chiedano l’affidamento di un cane randagio.
(ANSA).

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Cosa ne pensate voi?
Vale la pena avventurarci per una strada simile a questa?
Ci vorrebbe un po’ d’amore, un pizzico di follia e … una fortissima, instancabile, tenacissima spinta di ragazzi in gamba, … come sapete essere voi.

Antonino Gnolfo

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