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nuovi vigili: amministrare non vuol dire interinale

Credo e voglio credere che il commento letto a nome di due assessori del Comune di Monte di Procida…in risposta alla vicenda dei nuovi vigili sul giornale Cronache di Napoli di sabato 5 ottobre sia frutto di fantasia del giornalista.

Tante banalità in così poche righe solo una mente dotata di grandi vuoti normativi poteva metterle insieme.

Si vuole procedere con ordine.

L’assunzione dei sei vigili urbani, avvenuta con regolare concorso, era dettata da esigenze reali della città. Argomentando “a contrario”, gli amministratori potrebbero essere accusati di “mala gestio” delle risorse pubbliche.

Che in tal modo si sia data l’opportunità a qualche giovane di avere una occupazione regolare non può essere sbandierata a vanto e merito dell’amministrazione.

Semmai, gli amministratori che sanno e conoscono della piaga del lavoro nero farebbero meglio a fingere di non sapere. Il loro ruolo, la loro funzione, è bene che lo ricordino, è anche quello di tutori della legalità. Sotto tutti gli aspetti e le manifestazioni.

Eventualmente, il rinnovo del contratto a tempo determinato, (legittimamente possibile) doveva scaturire dalla presa conoscenza delle esistenti, effettive esigenze evidenziate dalla Relazione del Comandante della Polizia Municipale.

Ignorarne i contenuti potrebbe essere pura e semplice omissione di atto d’ufficio cui rispondere qualora la cittadinanza, il paese o un qualunque occasionale visitatore ne avesse a subire conseguenze.

Si pensi al dilagante abusivismo, ai problemi incontrollati dell’ecologia, all’abbandono di strade a forte densità di traffico e a grande incidenza di violazioni, alla totale assenza di controllo sulle attività commerciali, ecc……….

Un’ultima osservazione.

Che il concorso sia stato indetto a tempo determinato, per tre mesi, nessuno lo può denegare. E’ altrettanto vero che chi è alla ricerca di occupazione tende, in linea generale, ad una occupazione stabile e duratura. Ciò non toglie, tuttavia, che anche con l’attenzione rivolta alla stabilità, non possano disdegnarsi le occasioni e le opportunità di lavoro temporaneo. Specialmente nelle aree depresse come la nostra.

Se le centinaia di eventuali aspiranti hanno ritenuto di non partecipare, le motivazioni potrebbero essere da ricercare altrove.

Ed, infine: che qualche giovane vigile, da un eventuale rinnovo del contratto ( sempre e purchè motivato dalle effettive esigenze organizzative e di servizio ) ne avesse tratto giovamento, si ritiene del tutto comprensibile. Ciò che invece sembra non comprensibile, ed indegno di un amministratore pubblico, deriderne, con sarcasmo, ironia e vilipendio, le aspettative.

Per queste ragioni credo proprio che il commento letto sia solo frutto di un disattento cronista.

E, a dire il vero, per salvare la dignità e l’onore dell’Amministrazione di Monte di Procida, quel giornalista andrebbe pubblicamente smentito e congruamente redarguito.

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