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CAMPI FLEGREI NELLA LISTA UNESCO

I CAMPI FLEGREI NELLA LISTA UNESCO DEL PATRIMONIO CULTURALE DELL’UMANITA’: LA FEDE-MEDITERRANEO PROPONE UNA CONVENZIONE ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI

Pozzuoli (Napoli), 14 ottobre 2002 (feder mediterraneo) – “Cari sindaci, vi scriviamo per provocarvi un po’: sarebbe ora di darsi da fare, dopo tanta parole risoltesi nel nulla, per chiedere ufficialmente l’iscrizione dei Campi Flegrei nella lista del patrimonio culturale dell’umanità gestita
dall’UNESCO. Vi proponiamo una strategia comune e un patto di alleanza mirato a centrare l’ambito obiettivo in tempi il più possibile determinati”.

Questo il succo di una lettera indirizzata ai sindaci di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, di Bacoli Antonio Coppola e di Monte di Procida Pippo Coppola dal giornalista Franco Nocella, presidente della Feder Mediterraneo, organizzazione indipendente
non governativa membro della Task Force ONG del Consiglio d’Europa, per eliminare la vergogna per cui, a tutt’oggi, i Campi Flegrei – centro di raccordo
fra la civiltà greca e quella latina, una delle culle più significative della civiltà mediterranea – sono esclusi dalla lista custodita e aggiornata negli
uffici del Centre du patrimoine mondial dell’UNESCO al numero 7 di Place de Fontenoy, a Parigi.

“Che senso avrebbe puntare tutte le carte su un PIT centrato sulla piena valorizzazione dei beni culturali dei Campi Flegrei, senza dedicare
neppure un attimo di tempo e spendere neppure un centesimo di euro per ottenere dal governo italiano e dall’UNESCO quello che, a questo punto, si configura come un vero e proprio atto riparatore: cioè, l’iscrizione della terra calcata dal
piede di Enea, dove si respira ancora la magia della Sibilla Cumana, nell’elenco del patrimonio culturale dell’umanità?”, si è chiesto – e ha chiesto ai sindaci di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida – il presidente della Feder Mediterraneo, Nocella, nella lettera che si annuncia come il primo atto di un
pressing destinato a continuare e ad intensificarsi nel tempo.

“Qualche articolo dai toni generici, qualche fumosa dichiarazione di intenti, qualche accenno più o meno lamentoso nel corso di convegni noiosi
quanto inconcludenti: ecco quello che è stato fatto, fino a oggi, per portare i Campi Flegrei nella lista del patrimonio mondiale. Praticamente, nulla”, ha
denunciato senza peli sulla lingua il presidente della Feder Mediterraneo: “Non è stata neppure vagamente abbozzata la pratica per istruire la
candidatura nelle forme prescritte sulla base di una procedura scaturita dalla conferenza generale dell’UNESCO del 1972 da cui nacque la lista che raccoglie il fior fiore del patrimonio culturale di decine di paesi sparpagliati per tutti i continenti. Questo modo fumoso, approssimativo, disinformato di affrontare i problemi toglie a una classe dirigente ogni credibilità. Se l’obiettivo è quello
di puntare sul turismo culturale quale volano trainante dell’economia futura dei Campi Flegrei, l’iscrizione di questo territorio nella lista di Parigi
costituisce un passaggio ineludibile”.

“La logica monoculturale del PIT Campi Flegrei, come è stato giustamente osservato dall’urbanista Rosi e dal sociologo Ragone durante un
convegno svoltosi alle ‘Stufe di Nerone’ di Baia con la partecipazione dell’assessore regionale ai beni culturali Marco Di Lello”, ha scritto Nocella ai sindaci, “presenta già, di per sé, lacune e punti deboli che devono essere colmate e sanati. Ma, se non si imbocca con decisione e concretezza la strada che porta a Place de Fontenoy, c’è il rischio di perdere molti punti e di sciupare molte ottime occasioni”.

La Feder Mediterraneo ha proposto ai Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida la sottoscrizione di una convenzione che stabilisca modalità, tempi e
condizioni per una rapida e precisa istruzione della pratica di candidatura per l’iscrizione dei Campi Flegrei nella lista del patrimonio culturale dell’umanità e ha lanciato l’idea di dar vita a un comitato di sostegno della candidatura
stessa che raccolga tutti coloro – istituzioni, centri culturali, realtà sociali e cittadini – che intendano spendere il proprio nome e un po’ del loro tempo per aiutare la “terra del mito” a conquistare il posto che le spetta nella vetrina dove il mondo contemporaneo espone tutte le testimonianze più preziose della cultura del genere umano.

“Chi ci conosce, sa che non molleremo la presa”, ha concluso il presidente della Feder Mediterraneo, Franco Nocella: “I Campi Flegrei hanno già subito la mortificazione di un patto territoriale dissoltosi nel
nulla, dopo oltre 7 anni di illusioni, senza che nessuno abbia sentito il dovere di dare, o il bisogno di chiedere, neppure una spiegazione. Il piano di rilancio dei laghi Fusaro e Miseno approvato dal ministero del tesoro nel 1997 è diventato un fantasma di cui non si vede neppure più l’ombra. Il PIT di cui si parla oggi è stato costruito attorno a un tavolo esclusivo, da cui sono state deliberatamente tenute lontane le realtà sociali operanti sul territorio. Non è possibile continuare così. Partendo dall’operazione UNESCO è possibile
cominciare a dimostrare che si vuole imboccare una strada nuova. Noi abbiamo lanciato, nell’interessa di tutti, il guanto di una sfida civile. Vedremo se e da chi verrà raccolto”.

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