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Allarme alghe tossiche a Bacoli, il sindaco vieta la raccolta frutti di mare

di Patrizia Capuano dal Mattino on line
BACOLI – L’alga Ostreopsis ovata supera la soglia di attenzione a Punta Pennata, come è già accaduto negli anni scorsi. Un’emergenza ciclica che si ripresenta nei periodi più caldi fin dal 2007 e affrontata con l’adozione da parte degli enti locali di misure a tutela della salute pubblica. Il Comune ha così vietato di raccogliere granchi, ricci e frutti di mare selvatici sulle rocce della località balneare con un’ordinanza del sindaco, Ermanno Schiano, che segue le indicazioni di una nota del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Na2 Nord.

Il documento sottolinea che «da campioni di organismi marini prelevati nelle acque antistanti il Comune di Bacoli, a Punta Pennata, è stata evidenziata la presenza di una biotossina presumibilmente prodotta dall’Ostreopsis ovata». E se bisogna adottare precauzioni per i prodotti ittici selvatici, non sussiste alcun rischio per gli allevamenti di mitili autorizzati. Il settore veterinario dell’assessorato regionale alla Sanità precisa infatti che i molluschi bivalvi – prelevati dalle aree di produzione classificate e successivamente analizzati – non hanno evidenziato la presenza della biotossina algale. Il fenomeno è limitato esclusivamente al sito roccioso di Punta Pennata, in prossimità della costa e a meno di cento metri da questa.

Rassicurazioni giungono dal presidente dell’Irsvem (Centro spedizione e depurazione molluschi di Baia), Fabio Postiglione: «È un problema che si riscontra nei molluschi che si riproducono sugli scogli. Sono esclusi i campi di allevamento di mitili autorizzati, per i quali è in corso un monitoraggio settimanale da parte dell’azienda sanitaria locale che non ha mai rilevato contaminazioni da Ostreopsis ovata. Non c’è dunque da preoccuparsi».

L’Ostreopsis ovata è una microalga marina, caratteristica del clima caldo e tropicale ma presente negli ultimi anni sulle coste italiane per un aumento della temperatura delle acque marine. La fioritura, segnalata di recente anche in Toscana, secondo gli esperti può causare irritazioni delle mucose respiratorie e congiuntivali, rinorrea, difficoltà respiratorie e febbre. I sintomi si manifestano non con l’ingestione della tossina, ma inalando microparticelle acquose contenenti l’alga. Un rischio quest’ultimo possibile solo con concentrazioni altissime, che finora non sarebbero state riscontrate con il piano di monitoraggio disposto dalla giunta regionale sul litorale campano al fine di contrastare la microalga marina.

Dal consigliere di opposizione, Josi Gerardo Della Ragione, giunge tuttavia «un invito alla prudenza e all’adozione di tutte le precauzioni a tutela della salute pubblica comprendendo, se necessario, il divieto di balneazione».

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