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Campi Flegrei: sicurezza e comunicazione al centro della nuova fase di gestione del rischio

Durante la riunione sul fenomeno bradisismo ai Campi flegrei svoltasi questa mattina nella Prefettura di Napoli, il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha ribadito l’importanza della “buona comunicazione” come fondamento per affrontare la situazione dei Campi Flegrei.

L’approccio del ministro è chiaro: informare e coinvolgere attivamente la comunità locale nelle misure preventive e nelle strategie di evacuazione, potenziare gli uffici tecnici e verificare la vulnerabilità degli edifici. Questi elementi costituiscono la spina dorsale del decreto legge adottato lo scorso ottobre, ora convertito in legge, che ha segnato l’avvio della prima fase di interventi sul territorio.

La comunicazione gioca un ruolo cruciale in questa strategia. L’obiettivo è rendere il cittadino non solo informato ma consapevole dei rischi e delle procedure da seguire in caso di emergenza. A tal fine, il ministro ha sottolineato l’utilizzo di mezzi di informazione tradizionali, una app dedicata, i siti istituzionali e il supporto dei volontari che operano sul campo. Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie, ai genitori e ai ragazzi delle scuole, destinatari di materiali didattici e iniziative specifiche per accrescere la consapevolezza del rischio bradisismico.

La sfida che si pone davanti alla comunità dei Campi Flegrei e alle istituzioni coinvolte è di grande rilevanza. Non si tratta solo di gestire un’emergenza, ma di trasformare la percezione del rischio in un’opportunità di crescita e di miglioramento della resilienza comunitaria. L’attenzione dedicata alla fase operativa, come annunciato dal sindaco di Pozzuoli, pone le basi per un approccio proattivo, volto non solo a mitigare i potenziali danni ma anche a educare la popolazione a vivere in un territorio unico per bellezza e complessità, ma anche per i rischi che comporta.

La partecipazione delle scuole in questo processo è un tassello fondamentale. La distribuzione di materiale didattico e la realizzazione di esercitazioni specifiche sono strumenti preziosi per formare le nuove generazioni, rendendole consapevoli dei pericoli legati al bradisismo e insegnando loro come comportarsi in situazioni di emergenza. Questa educazione al rischio, partendo dai banchi di scuola, prepara una comunità intera a reagire con prontezza e consapevolezza, riducendo l’impatto delle emergenze sulle vite e sui beni delle persone.

Il piano di vulnerabilità annunciato dal ministro Musumeci prevede una ricognizione degli edifici per valutarne la resistenza e individuare le eventuali criticità.

Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha evidenziato l’ingresso nella “seconda fase” di interventi, segnando il passaggio dalla teoria alla pratica con l’avvio delle attività operative sul territorio. Questa nuova fase prevede l’implementazione concreta delle misure discusse e la realizzazione di esercitazioni, fondamentali per testare l’efficacia dei piani di emergenza. Manzoni ha sottolineato l’importanza del contributo di tutti per il successo di queste iniziative, dal coinvolgimento delle scuole alla distribuzione di materiale informativo.

La collaborazione tra le diverse istituzioni e la comunità locale è un esempio lampante di come la gestione del rischio e delle emergenze debba necessariamente basarsi su un lavoro di squadra, in cui ogni attore gioca un ruolo essenziale. Dalla Prefettura alla Protezione Civile, dai Comuni alla Regione, fino ai cittadini e ai volontari, tutti sono chiamati a contribuire con il proprio impegno e la propria responsabilità.

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