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Folli corse in spiaggia e sulle dune di Cuma,Legambiente denuncia

Di notte e la domenica la spiaggia dell’area protetta si trasforma in un campo di cross selvaggio. Gravi i danni all’ecosistema.

I volontari di Legambiente denunciano azioni di devastazione provocate da motociclisti e mancanza di controlli sulle dune della spiaggia di Cuma, dichiarato Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) secondo la Direttiva Habitat dell’Unione Europea. Il litorale flegreo-domizio è interessato da uno stato di degrado senza pari nell’area flegrea, dove la speculazione edilizia ha portato alla nascita di numerosi stabilimenti balneari con la promessa di creare in questa zona la “Rimini del Sud”. La realtà è che alle spalle dei lidi si trova un oceano di cemento abusivo cui le istituzioni non hanno saputo porre controllo, e il cui aspetto urbanistico e sociale è più simile al Bronx dei tempi peggiori che alla città emiliana. Senza contare che il mare che bagna la costa non è balneabile per la presenza della foce del depuratore di Cuma.
 
Un piccolo tratto di costa lungo pochi chilometri e ricadente alla base dell’Acropoli di Cuma è sfuggito a questo disastro, preservando l’ecosistema originario e tutta la biodiversità e gli habitat che Nerone volle riprodurre nei giardini delle proprie regge. Questa zona ricade all’interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei, e comprende l’antica Silva Gallinaria, oggi gestita dal settore foreste della Regione Campania, e la spiaggia di Cuma, caratterizzata dalle tipiche dune della macchia mediterranea, ormai presenti solo in isolati biotopi. La foresta e la spiaggia sono gestite dagli idraulici della forestale, dipendenti della Regione, il cui ruolo è circoscritto alla manutenzione.
 
Gran parte dell’ecosistema dunale è stato ricreato proprio grazie al loro lavoro, mirato ad favorire lo sviluppo delle comunità floristiche tipiche di questo ecosistema, tramite piantumazioni e alzando barriere che le difendano dall’azione distruttiva del vento. Oltre la manutenzione, però, le attività della Regione si bloccano. Durante la notte e di domenica nessuno presidia l’area per proteggerla da vandali e criminali, che vedono in questo luogo selvaggio il posto perfetto per svolgere i propri interessi. Gli attivisti del circolo di Legambiente Pozzuoli-Campi Flegrei hanno eseguito alcuni sopralluoghi per valutare lo stato dell’area protetta.
 
Durante il primo sopralluogo hanno trovato evidenti tracce di fuoristrada e di altri pneumatici che nulla avevano a che vedere con le attività del vicino maneggio. Gli idraulici della forestale hanno confermato l’analisi, dichiarando che in loro assenza la zona è incustodita. Durante un secondo sopralluogo, svoltosi domenica scorsa, gli ambientalisti hanno avvistato motociclisti che scorrazzavano liberamente tra le dune in sella ai loro motocross. I danni che questo tipo di attività provocano ad un ecosistema così fragile sono inimmaginabili. Sulle dune crescono molte specie vegetali rare e protette, che insieme con quelle più comuni, sono responsabili delle modificazioni fisico-chimiche del suolo e che rendono possibile la crescita della foresta retrostante, che a sua volta svolge un ruolo di protezione per i campi agricoli. Immediatamente è stato allertato il Corpo Forestale che, per mancanza di personale, è giunto sul luogo troppo tardi.

fonte www.terranews.it

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