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Monte di Procida Bene Comune, partiti il 27 gennaio 1907, il viaggio continua…

27 gennaio 1907:
Siamo giunti, da terra, da mare, portati da correnti e da bisogni nuovi, da una percezione diversa del nostro essere, su per la salita, alla vetta di questo Monte.
Da quassù abbiamo osservato le onde, la calma illuminata dai riflessi del sole, i gabbiani plananti verso terra, nel cielo plumbeo delle tempeste.
Abbiamo atteso le maree, per ripartire, per tornare a quella che è diventata Casa. Ulisse, nostro padre, ramingo per il mondo, ha visitato terre, ha combattuto i mostri delle angosce, ha smarrito la rotta, perduto il timone, visitato i recessi dell’anima nel fondo dell’Averno.
Alla fine del viaggio è approdato alla terra. Casa.
Una terra dove abbiamo piantato le nostre viti, dove le loro radici sono affondate nei nostri spiriti creando un legame con la pozzolana e il tufo.
Cellai e Chiesa che guarda verso il mare, verso il punto di partenza, fulcro di raccolta di anime e di purgatori. Non è stato facile lasciare la mano dei fratelli rimasti a Terra Madre; loro avevano più paura di noi nel lasciarci andare.
Era una paura insondabile, in quel freddo gennaio.
La paura di perdere un ponte, una via, figli andati via. I figli crescono, recidono cordoni, fanno rivoluzioni.
Siamo stati Noi una rivoluzione, un punto di arrivo di tanto sudore stillato nel mare, remando, da Marina Grande alla Vite, Giù alla Vite. Un sudore salato come il mare che sapeva di pane. Come il vino che sapeva di avventura. Come le nostre esistenze sul ponte di coperta a scrutare orizzonti nuovi, con la valigia in mano, ad abbracciare le madri in lacrime, sull’uscio di case di giallo tufo.
Il Monte, tra Cuma e Miseno.
Tra mare e cielo, un braccio steso, verso l’ignoto ad indicare un futuro, una strada non ancora compiuta con tante storie da raccogliere strada facendo.
In principio l’America fu lontana, poi è germogliata dentro di noi, in un mondo diventato nu recietto: passando per il Messico, nelle musiche Argentine, sulle coste dell’Australia e alla fine l’approdo in Antartide.
Questo secolo, scivolato via in un sorso di tempo, ci ha temprati, incoraggiati, spinti lontano, tra le braccia di nuove civiltà.
Partiti il 27 gennaio 1907, il viaggio continua…

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