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Tragedia del Bus, morte 38 pesone, cause dell’incidente, le ipotesi. Rassegna stampa

Rassegna stampa dei maggiori giornali italiani on line.
REPUBBLICA.
Pozzuoli piange i 38 morti. Il dolore del Papa. Domani lutto nazionale. Tra i feriti gravi anche bambini. La tragedia tra Monteforte Irpino e Baiano. Sfondato il guardrail e volo di 30 metri. Indiscrezioni sull’inchiesta: parti del sistema di trasmissione ritrovate lontane dallo schianto. Pm: valutiamo posizione di autostrade. I passeggeri tornavano a Napoli da una gita. Il cordoglio di Napolitano: “Ora più impegno per sicurezza”
AVELLINO – Una gita che si è trasformata in tragedia, che si è conclusa con il pullman fuori controllo, con una folle corsa di un chilometro e con quel volo dal viadotto che ha provocato 38 morti e una ventina di feriti. L’incidente avvenuto ieri sera sulla A16 Napoli-Canosa, nella zona di Monteforte Irpino, suscita dolore, sgomento e incredulità. Ma con il passare dello ore, a mano a mano che emergono particolari sulla dinamica della sciagura, pone una serie di inquietanti interrogativi.

I funerali delle vittime si svolgeranno domani al palazzetto dello Sport di Monterusciello a Pozzuoli. La cittadina campana si è stretta ai familiari di coloro che non sono tornati a casa da quella gita e ha proclamato tre giorni di lutto. Lo stesso ha fatto tutto il Paese: domani sarà una giornata di lutto nazionale. Nel pomeriggio, nella palestra della scuola media di Monteforte Irpino, dove sono state portate le bare, si è proceduto al riconoscimento delle vittime. Un compito straziante per i parenti, molti dei quali sono stati colti da malore.

Il pullman con a bordo una cinquantina di persone, tra le quali numerosi bambini, è piombato su varie auto incolonnate, quindi ha sfondato il guardrail e con un volo di 25-30 metri è precipitato nella scarpata sottostante.

Tra le ipotesi di reato avanzate dalla Procura di Avellino ci sono quelli di concorso in omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Lo ha detto ai cronisti il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, aggiungendo che ci sono già alcuni nomi sul registro degli indagati. Cantelmo ha mantenuto il riserbo su quante e chi siano le persone sulle quali in queste ore si sta soffermando l’attenzione degli inquirenti. ”Stiamo valutando anche la posizione della società Autostrade”, ha spiegato Cantelmo.
CORRIERE DELLA SERA
Il pullman della strage era già danneggiato
Nessuna frenata: è arrivato a forte velocità
Un chilometro prima, trovati pezzi della trasmissione e segni di un urto con le barriere. Pm: «Ci sono indagati». Il cordoglio del Papa.
Il pullman che si è schiantato sulla Bari-Napoli viaggiava a forte velocità, nonostante le segnalazioni di rallentamenti in atto, e con la parte anteriore aperta o mancante, probabilmente a causa di un precedente «contatto» con il margine destro dell’autostrada. E’ quanto emerge dalle valutazioni dei tecnici sulla dinamica del tragico incidente sulla A16, che ha causato 38 morti e 19 feriti, le prime ricostruzioni mettono l’accento sulla forte velocità e su un precedente danneggiamento del pullman. E intanto il Consiglio dei ministri ha proclamato una giornata di lutto nazionale per domani, martedì, quando si svolgeranno i funerali delle vittime a Pozzuoli RALLENTAMENTI – Intorno alle 19 di ieri sera si sono formati dei rallentamenti al chilometro 28 in direzione Napoli segnalati sia da tabelloni a messaggio variabile fino a 40 chilometri prima, sia da un operatore che sbandierava a terra circa un chilometro e mezzo prima del punto in cui è avvenuto l’incidente. Il pullman è arrivato su quel tratto intorno alle 20.30. Gli operatori di servizio riferiscono di aver visto avvicinarsi il pullman a forte velocità con la parte anteriore aperta o mancante, probabilmente a causa di un precedente «contatto» con il margine destro dell’autostradaIL PM – «Stiamo valutando anche la posizione della società Autostrade». Il Procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, conferma che le indagini sulla strage del bus «sono a tutto campo». Il pm ha anche precisato che «ci sono indagati» per il fascicolo aperto in procura ad Avellino sull’incidente, senza però specificare chi è indagato e perchè.

L’AUTISTA – Il corpo di Lametta è stato portato nella sala mortuaria dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. Nelle prossime ore è previsto l’esame autoptico che dovrà chiarire se l’uomo sia stato vittima di un malore. Quest’ultima, comunque, sembra un’ipotesi poco plausibile: Ciro Lametta, infatti, secondo quanto sta emergendo, ha cercato di fare di tutto per fermare l’autobus anche se non ci sono segni di frenata sull’asfalto.

PEZZI PERSI UN CHILOMETRO PRIMA – Doveva essere sicuramente lucido per decidere, infatti, di tentare di rallentare la corsa sulla barriera New Jersey di cemento che, invece, ha ceduto, facendo precipitare il pullman nel vuoto. Parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato. Particolare che rende molto probabile l’ipotesi che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva il tratto in forte pendenza.

I DANNI – I pezzi perduti dal pulman sono stati trovati dal personale di Autostrade per l’Italia, in ricognizione per la valutazione dei danni all’infrastruttura. Sono inoltre state rilevate abrasioni sulla barriera laterale a circa 800 metri dal luogo dell’incidente e ulteriori abrasioni sul muro di margine destro in calcestruzzo 500 metri dopo. Altri indizi sono stati rilevati sulle barriere metalliche del margine destro
NESSUNA FRENATA – La Polstrada precisa inoltre che sul luogo dello schianto non ci sono segni di frenata: il mezzo si è trascinato lungo la barriera di cemento che poi ha sfondato finendo nella scarpata. Sulla base di questi elementi, si ipotizza che il pullman per problemi di controllo del mezzo abbia tentato di limitare la propria velocità appoggiando il veicolo sul margine destro. Senza tuttavia riuscirci: i danni provocati alle auto che erano in quel momento ferme e che sono state investite così come quelli riportati dalla struttura in cemento indicano un impatto a forte velocità contro la barriera.

CORDOGLIO DI PAPA FRANCESCO – Papa Francesco esprime la sua «profonda partecipazione al dolore» per il drammatico incidente «in cui hanno perso la vita molte persone, tra le quali diversi bambini». Lo dice in un telegramma di cordoglio inviato a suo nome dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
IL MATTINO
Avellino, bus giù dal viadotto Gli ultimi due chilometri di terrore
Pezzi peDue chilometri di terrore sull’autostrada Napoli-Bari: dalla galleria di Monteforte al viadotto Cannalonga. Molto probabilmente il pullman è andato in panne subito dopo l’uscita del tunnel. L’autista ha disperatamente cercato di fermare la folle corsa del mezzo ma non ci è riuscito.

Quando si è accorto che l’autobus non era più contrallabile e che i freni non funzionavano, Ciro Lametta ha spostato il mezzo verso la corsia d’emergenza e ha tentato di rallentare il mezzo appoggiandosi al guar rail.

La polizia stradale ha trovato sull’asfalto pezzi di carozzerria e anche pezzi del sistema di trasmissione. La manovra, però, non è riuscita: il pullman ha continuato a scendere verso il viadotto a forte velocità. Poco prima del viadotto è iniziata la carambola con le auto incolonnate.

A questo punto l’autista, per non travolgere le vetture, non ha avuto altro possibilità che cercare di mantenere la destra, sperando che il guard rail del viadotto frenasse definitivamente la corsa del mezzo. Putroppo, però, la struttura ha ceduto e il pullman è precipitato nella scarpata.

«Il pullman era fuori controllo molto prima del luogo dell’impatto. Lo si vede in maniera evidente da quello che abbiamo potuto verificare, dalle relazioni e dalle testimonianze». Lo ha sottolineato il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, che si è recato alla camera ardente. «Credo che sia da approfondire fortemente e pesantemente il tema del bus, la concessione – ha detto – il pullman era fuori controllo, non frenava». rsi sull’asfalto e testimonianze. Ricostruito l’ultimo minuto con l’autista che cerca di rallentare il bus strusciando la fiancata contro il guardrail che non cederà

IL MESSAGGERO
Strage sul bus in Irpinia, mezzo fuori controllo:
pezzi del motore in strada un km prima
I feriti sono 24, le vittime 39
Spuntano i primi indagati: l’accusa disastro colposo. L’autista avrebbe tentato di ridurre la velocità appoggiando il veicolo sul new jersey. Gravi due bambini. Domani i funerali a Pozzuoli.
AVELLINO – Pezzi del motore trovati un chilometro prima, l’autista che tenta di limitare la velocità del pullman appoggiando il veicolo sulla barriera laterale. Sono queste le ultime indiscrezioni sulla dinamica dell’incidente di domenica sull’A16, l’autostrada Napoli-Bari, all’altezza di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino.

Il bilancio è di 39 morti e 24 feriti (10 del bus, 14 tra gli automobilisti travolti dal pullman). Dei 39 morti 28 risultano residenti a Pozzuoli. Il pullman è precipitato giù dal viadotto. Il Napoli in lutto per la tragedia ha annunciato di aver annullato la festa prevista questa sera allo stadio San Paolo per la presentazione della squadra. Il Cdm ha proclamato il lutto nazionale per domani. Il premier Enrico Letta si recherà domani mattina sul luogo della disastro. Messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha chiesto più sicurezza. Lo choc dei primi soccorritori: «C’erano cadaveri ovunque»

Mezzo già danneggiato mentre percorreva tratto forte pendenza. Parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove è precipitato e questo, sottolineano all’ANSA fonti vicine all’inchiesta, rende molto probabile che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza.

L’autista dell’autobus avrebbe tentato di limitarne la velocità, non avendo più il controllo del mezzo, appoggiando il veicolo sulla barriera laterale destra già centinaia di metri prima del luogo da dove è precipitato, senza però riuscirci in modo significativo. È quanto apprende l’ANSA da fonti qualificate.

Funerali domani a Pozzuoli. Si svolgeranno domani i funerali delle vittime del bus. Lo conferma Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli. I funerali si svolgeranno al Palasport di Monteruscello, frazione di Pozzuoli, alle 9.30.

La Procura della Repubblica di Avellino ha sequestrato le immagini dell’incidente riprese da telecamere fisse della società Autostrade per l’Italia dislocate lungo il percorso autostradale. L’inchiesta è per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Lo ha detto ai cronisti il procuratore di Avellino Rosario Cantelmo, aggiungendo che ci sono già alcuni nomi sul registro degli indagati.
L’indagine sarà «a tutto campo». Gli accertamenti giudiziari saranno finalizzati a far luce non solo su eventuali responsabilità dell’autista, che è morto nell’incidente, ma anche sulle condizioni tecniche dell’autocorriera. Inoltre, sarà verificato il corretto segnalamento dei cantieri autostradali presenti nella zona. L’inchiesta potrà poi riguardare anche la qualità tecnica della barriera di protezione che è stata abbattuta dall’autobus

Gravi due dei cinque bambini che lottano per sopravvivere dopo il tragico incidente: sono ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli. «Sono in gravi condizioni e ricoverati rianimazione» dicono i medici. I due piccoli, un maschietto e una bambina entrambi di tre anni, sono in prognosi riservata. A riferirlo all’Adnkronos Salute è il direttore sanitario dell’ospedale, Carlo Maranelli, che aggiunge: «Gli altri tre piccoli feriti, due bambine di 10 e 4 anni e un bimbo di 10, hanno riportato diverse fratture ma non sono in pericolo di vita».

Nell’incidente ha perso la vita anche Luciano Caiazzo, quarantenne di Pozzuoli, organizzatore della gita a Telese Terme conclusasi in tragedia ieri sera.

Il pullman di pellegrini veniva da una visita da Padre Pio. Il mezzo avrebbe tamponato l’auto che lo precedeva per poi sbandare e sfondare il guard rail del viadotto. Un volo di trenta metri, mentre le auto che precedevano il pullman si urtavano a catena. La polizia stradale ha sequestrato tutta la documentazione relativa al bus Volvo. Il ministro dei trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi ha parlato di 39 morti.

La velocità del pullman. Prima di abbattere il guardrail e finire nella scarpata l’autobus andava ad una velocità elevata. La circostanza, secondo quanto si apprende, è stata riferita da diversi testimoni agli investigatori e confermata dai primi rilievi.

Nessuna traccia di frenata. La polizia autostradale non ha rilevato segni di frenata da parte dell’autobus. Il mezzo secondo una prima ricostruzione si è strascinato lungo una barriera di cemento ed ha poi sfondato il guardrail finendo nella scarpata.

Cento metri contro il guardrail e poi il volo dal viadotto, un salto di 30 metri e poi lo schianto: quello che doveva essere un fine settimana di festa alle terme, con un pellegrinaggio a Pietralcina nella terra di Padre Pio, si è trasformato in una disastro di innocenti: 38 vittime e 10 feriti, molti dei quali in gravi condizioni per un bilancio che non è ancora definitivo.

Accertamenti tossicologici saranno effettuati sul cadavere dell’autista del bus. I test per verificare l’eventuale presenza di droghe o alcol nel sangue, secondo quanto si apprende da fonti investigative, saranno effettuati attraverso l’analisi dei liquidi biologici.

La polizia stradale ha sequestrato tutta la documentazione relativa al bus Volvo. Secondo quanto si apprende, gli uomini della Polstrada si sono recati nella sede della «Mondotravel» di Giugliano e oltre ai documenti relativi al pullman sul quale sono morte 38 persone, hanno sequestrato anche i documenti degli altri mezzi della ditta, per verificare che tutto fosse in regola.

Ecco la lista delle vittime diffusa:

Aquarulo Anna – Napoli – 15/08/48
Raiola Anna – San Giorgio a Cremano – 8/08/29
Lucignano Giuseppina – Pozzuoli – 13/05/31
Terracciano Alfonso – Pozzuoli – 02/12/45
Parrella Pasquale – Pozzuoli – 14/01/51
Consale Maria Luisa – Napoli – 04/01/50
Iuliano Elisabetta – 20/11/1935
Esposito Gennaro – Pozzuoli – 03/09/1955
Di Paolo Filomena – Pozzuoli – 20/08/63
Artiaco Assunta – Pozzuoli – 24/08/52
Illiano Agnese – Pozzuoli – 06/04/40
Conte Giovanni – Pozzuoli – 10/02/63
Russo Maria Elisabetta – Pozzuoli – 06/05/49
Musto Irene – Pozzuoli – 01/06/39
Ambrosio Immacolata – Napoli – 05/09/58
Rusciano Maria Rosaria – Pozzuoli – 10/08/62
Del Giudice Antonio – Pozzuoli – 21/08/62
Basile Carolina – Pozzuoli – 27/11/55
Caiazzo Luciano – Pozzuoli – 10/06/73
Delle Cave Teresa – Pozzuoli – 22/08/45
Paone Procolo – Pozzuoli – 12/07/29
Testa Salvatore – Pozzuoli – 09/06/25
Caiazzo Ilario – Pozzuoli – 24/04/59
Vallefuoco Biagio – Napoli – 10/06/59
Restivo Teresa – Pozzuoli – 24/08/81
Bruno Salvatore – Casalnuovo – 23/10/46
Iodice Olga – Ponza – 18/01/41
Carannante Maria – Pozzuoli – 28/11/54
Mirelli Anna – Pozzuoli – 10/02/65
Artiaco Gennaro – Pozzuoli – 24/05/39
Illiano Barbara – Pozzuoli – 20/03/50
Del Giudice Simona – Napoli – 17/02/97
Basile Giovanni – Pozzuoli – 21/04/60
Chiocca Raffaela – Pozzuoli – 09/04/41
Rusciano Antonietta – Pozzuoli 07/02/65

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