
Negli ultimi giorni hanno fatto il giro dei social le immagini impressionanti dell’asfalto di via Antiniana, a Pozzuoli, che sembra ribollire come l’acqua di una pentola. Il fenomeno è stato segnalato proprio a pochi passi dal cratere della Solfatara, una delle zone più calde e delicate dei Campi Flegrei. La vista di quelle “bolle” sull’asfalto ha subito spaventato i residenti, già preoccupati dal bradisismo, il movimento lento del suolo che fa alzare o abbassare il terreno e che spesso provoca piccoli terremoti in tutta l’area. Per fare chiarezza, l’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è intervenuto con i suoi tecnici. Martedì 30 settembre, un drone dotato di termocamera, una sorta di “occhio elettronico” capace di vedere il calore, ha sorvolato via Antiniana per misurare la temperatura del suolo. Il valore massimo registrato è stato di 55,4 gradi centigradi. Si tratta di una temperatura alta, ma compatibile con la presenza delle fumarole, cioè i getti di vapore e gas caldi che naturalmente escono dal terreno nei Campi Flegrei. In altre parole, il calore c’è ma non è stato rilevato nulla che indichi un peggioramento dell’attività vulcanica. Come spiegano i ricercatori, “i risultati non indicano aumenti significativi di temperatura”.
Il giorno dopo i sopralluoghi, il 1 ottobre, sono entrati in azione gli operai del Comune e la Protezione Civile. La strada è stata in parte messa in sicurezza e il traffico è tornato a doppio senso, anche se una corsia rimane transennata per via delle spaccature nell’asfalto. Secondo alcune ipotesi, i rigonfiamenti non sarebbero dovuti soltanto al calore sotterraneo. Potrebbero infatti c’entrare infiltrazioni di pioggia e vecchi problemi alle fognature della zona. Dai buchi e dalle crepe, poi, il gas caldo delle fumarole avrebbe trovato una via di uscita, facendo “gonfiare” l’asfalto come succede a un tappo di plastica lasciato vicino al fuoco. L’Ingv rassicura: la situazione va monitorata, ma i dati raccolti non mostrano segnali di un’attività vulcanica in aumento. I Campi Flegrei restano comunque un’area delicatissima. Qui il terreno si alza in media di 1,5 centimetri al mese e dal 2005 il sollevamento totale ha superato il metro e mezzo. Un fenomeno che può sembrare poco, ma che nel tempo ha effetti notevoli su strade, case e infrastrutture.
Nonostante le rassicurazioni, i residenti restano preoccupati. Alcuni gruppi di cittadini, come i volontari di SolfataraNews, hanno registrato con le proprie termocamere temperature ben più alte, anche oltre i 90 gradi vicino alle fumarole. Una differenza che ha alimentato dubbi e sospetti: c’è chi teme che i dati ufficiali siano sottostimati per non creare allarmismo. Per fare un paragone semplice, l’asfalto inizia a deformarsi già intorno ai 60-70 gradi. Se davvero si raggiungono valori vicini ai 90, il manto stradale si comporta come il cioccolato lasciato al sole: si scioglie e si deforma, diventando pericoloso per chi passa. Gli esperti ricordano che via Antiniana non è nuova a episodi simili: negli ultimi anni la strada ha più volte subito cedimenti e crepe. Nel giugno scorso, ad esempio, si aprì una voragine da cui uscì addirittura una fumarola di zolfo, in coincidenza con un piccolo sciame sismico. Tutti questi segnali non vanno presi alla leggera, ma inseriti in un quadro più ampio: i Campi Flegrei sono una caldera vulcanica viva, costantemente monitorata da decine di stazioni sismiche, sensori geotermici e sistemi di analisi dei gas. I cittadini chiedono trasparenza e chiarezza nei dati, perché in un territorio così delicato la sicurezza dipende soprattutto da una corretta informazione.
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