Novità significative nella vicenda dei parcheggi stagionali nelle zone di Miseno e Miliscola. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha accolto il ricorso cautelare presentato da due attività locali, sospendendo temporaneamente l’obbligo della VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) per l’autorizzazione all’apertura delle aree di sosta.
La questione era emersa a seguito dell’applicazione, da parte del Comune di Bacoli, del Decreto Coesione, che consente l’attivazione di aree stagionali di sosta temporanea. Ma, il Comune aveva subordinato la validità delle relative SCIA (Segnalazioni Certificate di Inizio Attività) all’ottenimento delle autorizzazioni ambientali, tra cui appunto la VINCA, richiesta dall’Ufficio VAS della Regione Campania per le aree classificate come SIC (Siti di Interesse Comunitario).
Il parere regionale, datato 24 giugno 2025, aveva messo un freno alle istanze presentate da diverse autorimesse, rilevando la necessità della VINCA e sottolineando i lunghi tempi tecnici necessari (30-60 giorni) per la sua elaborazione, con esiti non scontati. Questa posizione aveva comportato la chiusura temporanea di numerosi parcheggi stagionali, in un momento particolarmente delicato per l’economia turistica del territorio.
A cambiare la situazione è stato il ricorso presentato da due attività bacolesi. Con decreto n. 3534/2025, il Presidente della III Sezione del TAR Campania, Liguori, ha accolto l’istanza di sospensione, stabilendo che la VINCA non è necessaria in via cautelare fino alla discussione nel merito, prevista per l’11 settembre 2025.
Il provvedimento si basa sulla valutazione degli effetti che un’ulteriore attesa potrebbe causare alle attività ricorrenti. Secondo il giudice, la situazione configura “una situazione di estrema gravità ed urgenza”, meritevole di tutela in via provvisoria.
Viene inoltre sottolineata la temporaneità degli interventi, che non comportano opere strutturalmente impattanti né evidenziano “sostanziali controindicazioni quanto al profilo naturalistico”.
Alla luce di questa decisione, si apre ora uno spiraglio anche per altri operatori che avevano inoltrato SCIA analoghe e che finora si erano visti respingere le pratiche. Secondo le prime indiscrezioni, diverse attività stanno riesaminando la possibilità di aderire al Decreto Coesione, confidando in un atteggiamento più aperto da parte dell’amministrazione comunale, ora che esiste un precedente giurisdizionale.
Resta ora da vedere se il Comune accoglierà nuove SCIA anche senza VINCA, confidando nella pronuncia del TAR o se adotterà un approccio più prudente in attesa della decisione definitiva di settembre.
Nel frattempo, il tema mette in evidenza la necessità di un equilibrio tra tutela ambientale e salvaguardia delle attività economiche locali, soprattutto in territori ad alta vocazione turistica ma soggetti a vincoli paesaggistici e ambientali.
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