Negli ultimi giorni, il dibattito sullo stato di emergenza per il bradisismo nei Campi Flegrei ha visto un repentino cambio di posizione da parte del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, e ha acceso il confronto con i sindaci dell’area.
Dopo le recenti forti scosse di terremoto che hanno colpito la zona Flegrea, il ministro Musumeci aveva annunciato la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per i Campi Flegrei, sottolineando che tale provvedimento avrebbe avuto l’obiettivo di “velocizzare le procedure già in atto” e semplificare il quadro normativo per la gestione degli interventi legati al rischio sismico e bradisismico. Ma, a distanza di pochi giorni, Musumeci ha precisato che quella dello stato di emergenza era solo “una riflessione fatta con i suoi collaboratori” e non una decisione già presa. Il ministro ha inoltre ricordato che “la cassaforte è già aperta da un anno e mezzo con 530 milioni di euro”, fondi già stanziati per la messa in sicurezza e la gestione dell’emergenza nei Campi Flegrei, ma che il vero problema resta la capacità di spendere efficacemente queste risorse.
La retromarcia di Musumeci ha suscitato reazioni contrastanti tra i sindaci dell’area flegrea. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha criticato apertamente il comportamento del ministro, accusandolo di aver attribuito ai rappresentanti locali la responsabilità del passo indietro, come se la mancata dichiarazione dello stato di emergenza fosse stata richiesta dal territorio per tutelare il turismo. Della Ragione ha sottolineato che la decisione di non dichiarare lo stato di emergenza è stata presa dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, la massima autorità in materia, e ha chiesto che si passi finalmente ai fatti: “Ci sono 500 milioni di euro per scuole, strade, sottoservizi e case danneggiate? Utilizziamoli subito. Basta proclami, servono solo i fatti”.
Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, città tra le più colpite dal fenomeno, ha invece mantenuto un profilo più basso, ribadendo la necessità di imparare a convivere con il bradisismo e di non creare allarmismi inutili tra la popolazione. Manzoni ha più volte sottolineato che non si tornerà alle soluzioni emergenziali del passato, come le tende sotto le case, ma che è fondamentale garantire sicurezza e chiarezza ai cittadini.
Al centro della discussione resta la gestione delle risorse già stanziate. Musumeci ha ribadito che “il problema è mettere a terra i fondi”, ovvero riuscire a utilizzarli concretamente per gli interventi necessari. Sul tema della comunicazione, i sindaci hanno lamentato una gestione poco chiara e a tratti confusa, che rischia di creare ulteriore incertezza in una comunità già provata da mesi di scosse e sgomberi.
I sindaci chiedono meno proclami e più azioni tangibili, mentre il governo ribadisce l’impegno finanziario già in atto, ma ammette le difficoltà nel rendere operative le misure previste. Nel frattempo, la popolazione resta in attesa di risposte chiare e di interventi efficaci.
