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MOZIONE DEL GRUPPO CONSIGLIARE DEL PD DI BACOLI

Bacoli, 29 maggio 2023

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale di Bacoli

Gentile Presidente,

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Bacoli, in uno con il Circolo di Bacoli, formalizza con la presente proposta di mozione consiliare ai sensi del Regolamento comunale del Consiglio comunale, una richiesta di convocazione della Conferenza dei Capigruppo per fissare la data di un Consiglio Comunale monotematico sul disegno di legge Calderoli che introduce l’autonomia differenziata.

Il provvedimento normativo in itinere, ad avviso dei massimi esperti del settore, avrà come esito la disgregazione del Paese, facendo avanzare sempre di più le Regioni più ricche e sviluppate del Paese e acuendo i divari, già enormi, tra queste e le aree del Paese che sono rimaste indietro.

Di fatto, si elimina quel vincolo di solidarietà, previsto dalla Costituzione della Repubblica e indispensabile allo sviluppo dell’Italia intera.

Contrastare questa visione del nostro Paese impone anche ai Comuni, peraltro completamente trascurati dentro questa idea di riassetto degli enti locali, di assumere un’iniziativa forte, tesa ad aggregare istituzioni, organizzazioni politiche, sindacali, datoriali, associazioni e cittadini a difesa del dettato costituzionale dell’unità del nostro Paese.

A tale proposito, il gruppo consiliare del PD di Bacoli deposita la seguente proposta di mozione, peraltro già presentata dai gruppi consiliari di diverse località italiane, che sottopone all’attenzione dell’intero Consiglio comunale, nonché dell’Amministrazione Comunale, affinché si possano stabilire le più opportune iniziative da assumere a tutti i livelli istituzionali per fermare un disegno di legge, che è destinato ad aumentare le disuguaglianze sociali.

IL GRUPPO CONSILIARE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI BACOLI

Bacoli,  29 maggio 2023

 

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale di Bacoli

 

Mozione inerente lo schema di disegno di legge disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario

 

IL CONSIGLIO COMUNALE

 

Dato atto che:

– l’adozione della presente deliberazione non determina maggiori oneri a carico del bilancio comunale e, pertanto, non necessita di parere di regolarità contabile;

 

Premesso che il gruppo consiliare del partito democratico di Bacoli ha presentato la proposta di mozione inerente lo schema di disegno di legge disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario come di seguito formulata:

 

Visto l’art. 5 della Costituzione che recita: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”;

 

Ritenuto il suddetto articolo della Carta Costituzionale messo in discussione dalla bozza di Disegno di Legge “Attuazione dell’Autonomia regionale differenziata”, proposto dal Ministro per gli “Affari Regionali e le Autonomie” che nasconde dietro il termine “autonomia differenziata” il serio rischio di portare verso la disgregazione lo Stato Italiano;

 

Dato Atto che dagli articoli del Disegno di Legge di cui sopra si evince che entro 12 mesi dalla pubblicazione del disegno di Legge andrebbero definiti i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), tra l’altro già sanciti dall’art.117 della Costituzione, da parte dello Stato. ma mai definiti. Essi erano il preludio all’applicazione del federalismo fiscale e della perequazione di spesa, a partire da quella sanitari, terreno sul quale abbiamo visto, durante la pandemia, la disomogeneità di un servizio fortemente differenziato a seconda del territorio di residenza;

 

Constatato che l’art. 3 del Disegno di Legge, proposto dal Ministro Calderoli prevede, tuttavia, che passati i dodici mesi, si possa anche fare a meno dei LEP ed utilizzare la “spesa storica” come criterio base cui fare riferimento per il passaggio delle ulteriori funzioni alle regioni che ne fanno richiesta;

 

Ritenuto che l’autonomia differenziata strutturata sulla “spesa storica” comporterebbe un ulteriore e grave aumento delle diseguaglianze territoriali del nostro paese a tutto vantaggio solo delle aree più ricche;

 

Convenuto che l’autonomia regionale differenziata è una questione che coinvolge in pieno il ruolo ed il funzionamento dello Stato, che investe i principi delle politiche pubbliche, i diritti di cittadinanza;

 

Ritenuto che sono messe in discussione le fondamenta stesse di quel principio di unità del nostro paese che sta alla base della Costituzione Italiana che non a caso all’art. 5, sopra richiamato, ribadisce con forza che “La Repubblica è una e indivisibile” pur promuovendo le autonomie locali ed il decentramento amministrativo;

La bozza di Disegno di Legge predisposta a livello ministeriale è, invece, improntata ad una logica competitiva invece che solidaristica, a svantaggio di quei principi di uniformità ed uguaglianza, ed a solo vantaggio delle regioni più ricche.

 

Considerato che rivestendo con onore ed onere il ruolo di Consigliere comunale di Comuni del Mezzogiorno d’Italia, si manifestano forti preoccupazioni per le ricadute sull’intero Meridione nel caso in cui il suddetto disegno di legge diventasse legge dello Stato;

 

Ritenuto che si stia delineando, a seguito di tale disegno di Legge, un quadro economico – sociale, di ulteriore abbandono per il Mezzogiorno d’Italia,

 

Dato atto che il presente provvedimento si configura come mero atto di natura squisitamente politica ed in quanto tale non necessita dell’espressione dei pareri di regolarità tecnica di cui all’art. 49 del D.Lgs. 267 del 18/8/2000;

 

Dato atto, altresì, che il presente provvedimento non comporta oneri diretti o indiretti a carico del bilancio provinciale, ed in conseguenza non necessità della espressione del parere di regolarità contabile;

 

DELIBERA

 

  1. Di esprimere contrarietà rispetto al Disegno di Legge sulla “Autonomia Regionale Differenziata” elaborato dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, che ulteriormente divide la Repubblica italiana, aumentando fortemente le differenze tra Nord e Sud ed in particolare mettendo in seria discussione la Costituzione italiana e di conseguenza la tenuta sociale del Paese;

 

  1. Di esprimere forte preoccupazione come amministratori del Mezzogiorno d’Italia che la forzatura e la precipitazione in atto sul tema della autonomia regionale differenziata possa tradursi in una ulteriore penalizzazione delle regioni meridionali e con un aumento del divario sul terreno socio-economico fra il Nord ed il Sud del Paese;

 

  1. Di fare appello al Parlamento Italiano perché avochi a sé la discussione sulla “autonomia Regionale Differenziata”, quale organo rappresentativo dell’intero popolo italiano e garante di quella Unità nazionale affermata nella Carta Costituzionale;

 

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