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Due Mondi: Il film Chi ha rapito Jerry Calà? Vedrà sviluppare la sua storia tra il nostro comune e quello di Forio d’Ischia. Racconto di Assunta Esposito

Racconto di Assunta Esposito

Due Mondi: Il film Chi ha rapito Jerry Calà? Scritto e diretto da Gerry Calà e interpretato da Massimo Boldi, Sergio Assisi e Nando Paone, vedrà sviluppare la sua storia tra il nostro comune e quello di Forio d’Ischia.

Sono le ore 12.00 del 20 febbraio 2023 e oggi è una bellissima giornata di sole. E’ il giorno in cui cominciano le riprese del film Chi ha rapito Jerry Calà di cui conosciamo quasi niente, tranne che ci sono tre presunti “delinquentelli” che vorrebbero racimolare un bel po’ di soldi dal suo rapimento. Jerry Calà comico, di origine catanese ma completamente naturalizzato, tra Verona e Milano, attore anche di film molto impegnati, vincitore di prestigiosi premi della critica e del Festival del cinema di Berlino, regista, e cantante, insomma artista eclettico, ha deciso di girare a Monte di Procida questo suo film di cui riusciamo solo a comprendere che il rapimento è un pretesto per poter dialogare con se stesso. Infatti, alla sua età vorrebbe fare il punto della situazione, come tutti noi del resto, per ripartire. Nel cast attori d’eccezione, sia della commedia italiana ma anche del cinema e del teatro impegnato, parliamo di Massimo Boldi, Sergio Assisi, Nando Paone. Le riprese stamattina vengono fatte in località Acquamorta, completamente interdetta al solito andirivieni di auto, e al parcheggio delle medesime per l’occasione. Nei giorni 23 – 24 e 25 proseguiranno in altre località del paese.

La mia curiosità mi spinge a farci un salto ad Acquamorta, anche se qualcuno mi ha detto che le prime riprese sono in mare … ci sono poche barche di pescatori che girano intorno, quindi non ho molte speranze di incrociare il regista e gli attori.

Intanto nei giorni scorsi ho fatto una breve analisi qualitativa dell’evento, ma poiché qui nei Campi Flegrei siamo tutti reduci da forti lacerazioni interiori, a causa delle perdite affettive subite, delle malattie improvvise e delle continue preoccupazioni e ansie per ciò che potrebbe accaderci, complice la natura ballerina del territorio, le catastrofi naturali (o artificiali?) che hanno piegato le comunità, le guerre vicine di casa, i terremoti nel Mediterraneo, qualcuna confonde i film e mi dice: “Ma … non riprende un po’ quel film-cartoon di quando eravamo giovani? Si intitolava Chi ha rapito Roger Rabbit?”, allora io rispondo: “… ma quello si intitolava Chi ha incastrato Roger Rabbit, bellissimo film-cartoon, dove i personaggi reali si mescolavano coi personaggi cartoon, visto due volte”. “Si, ma anche lì c’era una banda di criminali che voleva rapire Roger Rabbit” – “Vero, ma il film si sviluppa sulla storia tra Roger Rabbit e Jessica Rabbit la fatalona” – rispondo. Non ci è dato sapere se nel confrontarsi con se stesso Jerry Calà ha previsto anche di misurarsi o ‘specchiarsi’ negli occhi di ‘una fatalona’ che diventi per lui o una provetta Arianna che lo condurrà fuori dal labirinto dei suoi numerosissimi ricordi, belli e brutti, oppure una Musa ispiratrice di nuovi mondi. Mi piace immaginare che successivamente, nelle nuove location previste per il set si svilupperà una ‘caccia al rapito’ … che magari Gerry Calà proprio come Roger Rabbit finirà faccia a faccia con una bellissima donna che lo aiuterà a ricordare, o semplicemente a rimettere insieme il mosaico dei suoi ricordi … in un modo divertente e non pateticamente intimista.

Ad Acquamorta mi accoglie lo scenario magnifico del panorama su Ischia e Procida, ma anche il silenzioso caldo, di un anticipo di primavera. Mi reco al solito baretto, dove scambio una chiacchiera coi ragazzi, che si divertono a raccontarsi tutte le gaffe che da stamattina le persone fanno. Il sole riscalda il corpo e l’anima, tuttavia non tutti coloro, pochissimi tra l’altro, che sono seduti ai tavoli sono sereni. Qualcuno dice che oggi non si può scendere con l’auto e parcheggiare … ne fa una questione di diritti, qualcun altro invoca il fatto che il figlio è su una nave in qualche parte del mondo, e invece qui …

La comunità non è serena negli ultimi tempi. Inoltre solo pochi comprendono che la valorizzazione del territorio passa anche attraverso la promozione culturale dello stesso, e quale cosa migliore di un Film per farlo, un film commedia all’italiana, che tutti hanno voluto chiamare “cinepanettone”, in omaggio a Christian De Sica, dimenticando che la carriera di Gerry Calà e di tutto il cast scelto è molto varia e profonda anche nella comicità.

Mi inoltro verso il set, e per la prima volta vedo un ‘set cinematografico’ dal vivo; in una tenda stile arabo, sento la voce di Gerry Calà che ordina a tutti i giovani del ‘team di regia’ le modalità, la nomenclatura delle immagini, gli stop; riconosco alcuni strumenti usati per girare; mi sento molto onorata di questo ‘privilegio’, poter assistere anche solo per cinque minuti a tutta questa messinscena … a un tratto sento la parola ‘vecchietto’ “… mah! Sarà un film che parla di rapporti tra le generazioni”, mi dico.

Poi, decido di andar via, ma proprio in quel mentre, Gerry Calà esce dal suo avamposto di regia, proprio come faceva Federico Fellini quando girava i suoi film. Dice ai ragazzi del team che c’è una pausa. Mi avvicino, lo saluto, cerco di fargli qualche domanda, ma mi accorgo di fare una serie di gaffe … lui molto educatamente mi fa notare che non è il momento, rinvia un’intervista ai giorni successivi. So già che non ci sarà. Non si rilasciano interviste in corso di lavorazione di un film. Decido di andare via. Qualcuno mi ha detto che una parte del film verrà girato a Forio d’Ischia. Speriamo che poi nella fase del montaggio, non le tagliano troppo le scene girate a Monte di Procida. Altrimenti vorrà dire che ho assistito a un “Laboratorio di cinematografia sperimentale” a cielo aperto, una cd. ‘scuola fuori le mura’ per usare un termine tanto caro al Ministero dell’Istruzione e dell’Università, che pure è una bella cosa per questi luoghi.

Riprendo la via di casa, ripenso ad Ischia, due mondi: negli anni 60 a Forio d’Ischia un poeta/scrittore inglese chiamato Oden decise di stabilirsi qui nonostante la diversità culturale. Decise di vivere la bellezza di un luogo e intorno a sé raccolse la creatività di persone che giunsero da varie parti del mondo, da nord a sud, da est a ovest, aiutando gli isolani a trovare ciascuno una loro creatività e un loro amor proprio nel fare impresa e cultura. Dopo di lui, altri giunsero …

Mi auguro che questo momento, non resti solo un momento, che non deluda le giovani generazioni, che veramente possa creare un dialogo intergenerazionale e interculturale tra ciò che Monte di Procida è stato, ciò che è, e ciò che potrebbe essere.

Assunta Esposito

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