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Castello di Baia. Appello al ministro Franceschini per l’apertura di tutte le sale del museo.

Museo archeologico di Baia, un esposto al ministro Franceschini.

Articolo di Eduardo Cagnazzi

Un esposto di cinque associazioni culturali operanti dell’area Flegrea al ministro per i Beni culturali e al Turismo, Dario Franceschini, pubblicata sul quotidiano Il Mattino, affinchè siano resi fruibili tutte le sale del museo archeologico dei Campi Flegrei situato a Baia, una frazione del Comune di Bacoli. Nonostante siano stati inaugurati nel lontano 1993 all’interno del Castello Aragonese (realizzato nel 1495 su un’altura dove, secondo Tacito, sorgeva l’antica villa di Cesare) alcuni locali sono ancora chiusi al pubblico in attesa di lavori di restauro, già finanziati con il Pon Campania 2000-2006 con circa 250 milioni di euro, ma non ancora del tutto utilizzati per eliminare alcune precarietà. Si tratta delle sale contenenti la ricostruzione del sacello degli Augustali, un edificio di epoca giulio-claudia rinvenuto a Miseno, attualmente semisommerso a causa dei fenomeni di bradisismo che caratterizzano l’intera area flegrea, e le statue di alcuni imperatori romani, tra cui Vespasiano, Tito, quella equestre di Domiziano-Nerva e delle divinità Asclepio, Apollo e Venere. L’altra sala è quella del Ninfeo Imperiale di Punta Epitaffio che raccoglie le sculture marmoree di epoca claudia rinvenute ad una profondità di circa sette metri sotto il livello del mare con il gruppo statuario di Ulisse nell’atto di offrire una coppa di vino a Polifemo per ubriacarlo per poi accecarlo. Delle statue ospitate nelle nicchie laterali, quattro sono state trovate in ottimo stato di conservazione: due sono in carattere con la destinazione dell’ambiente a sala per banchetti, trattandosi di figure di Dioniso giovinetto. Delle due altre, la prima ritrae Antonia Minore come Augusta, con in capo un diadema e in braccio un fanciullo alato, forse un Eros funerario; l’altra è una bimba dalle delicate fattezze, con un’acconciatura che ricorda i ritratti giovanili di Nerone, anch’essa ornata di gemme sul capo. Ne è stata proposta l’identificazione con Claudia Ottavia, futura sposa di Nerone, o più probabilmente una delle figlie di Claudio morte in tenera età. Si pensa che le statue, di pregevole fattura, siano opera dello stesso scultore che ha realizzato una simile opera ispirandosi a prototipi ellenistici della prima metà del II secolo avanti Cristo e conservati oggi al Museo archeologico nazionale di Sperlonga. Nell’appello al ministro Franceschini, le associazioni considerano prioritarie “la tutela e la conservazione del patrimonio culturale flegreo con la riapertura delle sale oggi chiuse, così come è importante ogni attività di valorizzazione diretta a migliorare la fruizione pubblica al fine di da trasmettere i valori di cui tale patrimonio è portatore”. L’esposto, su iniziativa della Associazione culturale Michele Sovente, presieduta da Nestore Antonio Sabatano, è stato firmato anche da Lux in Fabula e dal Movimento Adulti scout cattolici italiani di Pozzuoli; da Rinascita dei Campi Flegrei-Pianura e dal Gruppo Archeo Flegrei della città puteolana. La fortezza aragonese di Baia raccoglie in cinque sezioni distinte la storia degli antichi siti e reperti di Cuma, Puteoli, Baiae, Misenum e Liternum nei Campi Flegrei. Si tratta di reperti (sculture, iscrizioni, coroplastica architettonica, terrecotte figurate, vasellame, manufatti in metallo e vetro, oreficerie e monete) già in prevalenza custoditi nei depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli e riunificati con quelli dei recenti scavi effettuati nel territorio flegreo per iniziativa della Soprintendenza in collaborazione con le università Federico II e Orientale e con il Centre Jean Bérard secondo la ricostruzione della topografia urbana delle varie epoche, da quella sannita ed ellenistico-romana, sino all’ultima fase al periodo bizantino. Nell’attesa, i Campi Flegrei scelgono la Bit di Milano per rilanciare la propria candidatura tra i siti tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Dopo il flop della prima candidatura, avanzata timidamente nell’estate 2008 nel pieno dell’emergenza rifiuti, stavolta Regione Campania e i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida intendono premere il piede sull’acceleratore per chiudere la partita e ottenere l’egida Unesco per la terra celebrata da Virgilio. Lo ha evidenziato l’assessore regionale al Turismo, Corrado Matera, a capo della delegazione campana alla Bit. “Nel 2017 abbiamo raggiunto risultati importanti in termini di presenze alberghiere ed extralberghiere e il riconoscimento Unesco per l’arte del pizzaiolo. Una Campania proposta nella sua interezza attraverso opportuni itinerari ed un marketing innovativo, con una offerta turistica di ampio respiro da cui Italia ed Europa non posso prescindere”. E Campi Flegrei Innovazione è stato il fil rouge degli interventi alla Borsa milanese. Non a caso, appena qualche settimana fa, è stato scelto ad interim Paolo Giulierini, direttore del Mann-Museo archeologico nazionale di Napoli, per rilanciare il Parco archeologico dei Campi Flegrei

Da www.affariitaliani.it

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