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Bacoli. la Guardia Costiera ritrova uno scooter nascosto tra le reti. il sindaco Josi scrive al colpevole.

Bacoli: nella giornata di ieri la Guardia Costiera ha ritrovato sui fondali marini della costa flegrea uno scooter nascosto tra le reti.

Nella giornata di ieri, venerdì 13 settembre, la Guardia Costiera ha portato a termine la rimozione di quello che costituiva un non meglio identificato manufatto adagiato sul fondo delle acque prospicienti il Comune di Bacoli, in un’area di particolare pregio paesaggistico ed ambientale con forte interesse turistico.

Il sindaco Josi della Ragione scrive : Scrivo a te, delinquente, che hai gettato in mare il tuo motorino. A Bacoli, al largo di “Cannito”. Non sapremo mai chi sei, ma sappiamo che hai perso. Perché ciò che immaginavi essere una discarica, è stata invece difesa dall’indignazione e dall’amore di tanti cittadini: che con foto e video ci hanno segnalato lo scempio adagiato sul fondale. Perché ciò che tu pensavi potesse essere abbandonato in mare per decenni, è stato invece recuperato. Lo abbiamo tirato su. In sinergia, Capitaneria di Porto e Comune di Bacoli. Non sapremo mai il tuo nome, delinquente. Ma sappiamo che hai perso. Perché quando popolo ed istituzioni fanno squadra, gli incivili hanno sempre la peggio. A difesa della città, sempre.

La presenza del “misterioso” oggetto, oltre a muovere l‘immediato intervento delle competenti articolazioni del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, aveva suscitato la curiosità e l’apprensione dei frequentatori del litorale divenendo, anche se per brevissimo tempo, uno degli argomenti sussurrati sulle spiagge del luogo in questo ultimo scorcio d’estate.

I militari del 2^ Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera si sono prontamente immersi nel tratto di mare al fine di effettuare il necessario sopralluogo utile a svelare la natura della “cosa” e pianificarne la rimozione una volta valutate le caratteristiche della stessa e dei fondali. Si trattava di uno scooter, il quale, in ragione delle correnti presenti, aveva artigliato uno spezzone di rete di limitatissime dimensioni ma comunque utile a mascherarne la forma.

I subacquei del Corpo, in occasione del sopralluogo, potevano accertare come il piccolo serbatoio del mezzo fosse integro, come non vi fosse stato alcun inquinamento e come la rimozione dello stesso non esponesse al rischio di provocarlo. Pianificata l’attività ed esposta agli operatori durante il briefing pre-immersione il motociclo veniva imbracato sul fondo marino in maniera idonea ad essere poi agganciato, issato in superficie e portato sulla terraferma.

 

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