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Come vorremmo fosse Acquamorta. Una lettera aperta al Sindaco apre la discussione

Riceviamo e pubblichiamo un contributo alla discussione su Acquamorta, da sempre luogo caro ai montesi e per tanti grande volano per lo sviluppo del paese ancora inespresso, anzi, spesso oggetto di azioni e scelte poco comprensibili e confusionarie.

Invitiamo ovviamente tutti gli altri lettori, lì dove interessati, a scriverci il proprio punto di vista e comunque ad arricchire la discussione con spunti ed idee che possano essere utili alla crescita non solo di Acquamorta ma di tutta Monte di Procida.

Ecco la lettera dell’amico Antonio Passione:

Al Sindaco di Monte di Procida

Egregio Sig. Sindaco,

mi rivolgo a Lei per sottoporLe un problema di non poco conto per la nostra Comunità. Anche perché nel programma di “Svolta Popolare” si invitavano i cittadini a condividere e partecipare alla programmazione politica, economica e sociale di comune interesse. Questo contributo nasce anche dalla speranza che altri cittadini partecipino al dibattito intorno a quanto mi appresto a comunicarLe.

Il fascino della Marina di Acquamorta e del litorale che va da Miliscola a Torregaveta, compreso l’isolotto di San Martino, può dare un notevole impulso all’economia locale partendo dalla nascita di infrastrutture di eccellenza turistica.

Bisogna però fare molta attenzione al tipo di infrastrutture che si andranno a sviluppare. Il turismo nel nostro paese trae origine dalle risorse naturalistiche del territorio.

Una gestione poca accorta di tali risorse può creare delle contraddizioni ed è quindi necessario valutare attentamente ogni scelta in funzione dell’impatto ambientale. Un loro utilizzo indiscriminato, ad unico beneficio del turista può determinare il deterioramento dell’ambiente e della qualità della vita della nostra popolazione .

Il collegamento con l’Isola di Procida tramite un vecchio traghetto che ha ancora dei vecchi motori a due tempi altamente inquinanti, non rispetta né il mare, con la flora e la fauna che lo abitano, né l’aria che respiriamo.

L’attraversamento del molo e poi dell’intero paese delle auto che sbarcano non va d’accordo con ciò che recita il Suo Programma elettorale. Infatti, in esso si diceva: “la nostra azione sarà orientata ad una reale svolta, un’inversione di tendenza nelle scelte per privilegiare in modo deciso il pedone, il ciclista, il trasporto pubblico”.  E non è piccola contraddizione, mi pare. Guardiamo ai paesi vicini. Pozzuoli dopo anni in cui ha avuto intasato il centro storico dalle auto provenienti e dirette alle isole, tra poco, con l’apertura della nuova bretella della Tangenziale e con il nuovo attracco dei traghetti, si libererà da questo traffico “aggiuntivo”, mentre qui a Monte si incentiva il passaggio di auto isolane nel centro urbano, con nessuna, – proprio nessuna – ricaduta positiva sul nostro territorio. Tutt’altro! E poi, Egregio Sindaco, mi permetto di aggiungere che non basta un attracco portuale per creare un collegamento funzionale con le isole, c’è bisogno di infrastrutture viarie che non abbiamo, non possiamo avere e credo che molti cittadini non vogliano. Lo dico anche partendo dalla mia esperienza di Marine, coste e porti frequentati in decenni di lavoro sul mare, mi creda.

Il futuro non si costruisce con iniziative a caso, ma con analisi dettagliate, economiche, ambientali e logistiche. Secondo principi scientifici noti a studenti appena alle prese coi primi studi universitari. Acquamorta presenta un’attrattività naturale elevata e, grazie alla breve distanza dalle isole di fronte, può diventare un porto turistico di rilevanza nazionale. Può essere una grande risorsa economica creatrice di posti di lavoro attraverso uno sviluppo ambientale che favorisca prima di tutto le barche a vela. Altro che scelte aperte a motorizzazioni “pesanti” da seconda rivoluzione industriale, da sviluppo industriale di epoche fondamentali, ma passate!

E’ noto che si assiste, dappertutto in Italia, alla crescita di un turismo nautico e del charter con barche a vela, leggero, sostenibile, spesso già coniugato al più ampio discorso intorno alle energie alternative. Lei, anni fa vicino al compianto Pippo Coppola, ricorderà che in tempi allora ancora pionieristici, la giunta di quel Sindaco mise al centro della propria azione politica e amministrativa la questione ambientale e la cura del territorio a cominciare dalla raccolta dei rifiuti, al recupero del centro storico,alla messa in sicurezza dei costoni e del porto, rendendo fruibile la spiaggia fino ad allora interdetta per finire con la passeggiata di Torrefumo e quella che parte da Cappella (Giardini di Dedalo) e sale sulla collina fino alla Panoramica! Quella stagione è finita, ma Lei può, deve riprenderla, partendo proprio dalla “questione Acquamorta”!

 Lo specchio d’acqua antistante Acquamorta è il luogo ideale per le regate, come ha dimostrato il Circolo Velico di Monte di Procida organizzando con altri circoli flegrei poco tempo fa una regata. I partecipanti sono rimasti entusiasti del posto e del suo valore di spazio per la città, per il lavoro del futuro, del tempo libero. L’unico possibile per svoltare davvero, arricchire un paese ingrigito dalla mancanza di tutto, che possa far crescere un’idea di socialità sana, democratica, a passo con le questioni che non riguardano solo il nostro ombelico, ma il pianeta…

Quella Marina può essere l’ Agorà che non abbiamo, locazione di eventi, nuovo spazio fruibile della città e del territorio, cuore pulsante di attività a basso impatto ambientale. Una Marina attrattore del territorio e luogo di benessere dei cittadini di Monte e, in futuro, di chi verrà da noi.

Bisogna chiudere il molo al passaggio delle auto e farlo diventare una piazza a mare. Gli spazi portuali sono oggi spazi urbani come quelli tradizionali destinati alla fruizione pubblica. Intere città sono state ripensate a partire dal loro porto. Il collegamento con le isole deve essere solo per passeggeri e fatto con piccole imbarcazioni, con motori a basso impatto ambientale, che abbiano bisogno di poco spazio per manovrare. Il presidente della Regione De Luca ha affermato che per l’estate del 2018 tutto il litorale flegreo ritornerà balneabile, grazie ai lavori sia del depuratore di Cuma che dei Regi Lagni. Non sappiamo se le cose andranno coi tempi previsti, ma la direzione potrà essere solo questa: la promozione di tutta la fascia domizia e flegrea alla normalità di un turismo nuovo, entro i parametri urgentemente necessari dell’equilibrio tra Natura, Economia, Popolazione, etc. Il mare che bagna Monte di Procida diventerà così la nostra ricchezza e il futuro delle nuove generazioni, perché tutto ciò che facciamo oggi avrà conseguenze per chi verrà dopo.

 Impariamo dalla penisola Sorrentina e Amalfitana ad avere cura del nostro territorio. Ravello è la terrazza della Costiera Amalfitana, Monte potrà diventare la terrazza dei Campi Flegrei, luogo non solo di scampagnate nei fine settimana alla ricerca di locali.

Caro Sindaco, le riporto, solo come pro-memoria, quanto lei stesso scriveva nel citato programma della Lista che l’ha portato al governo del paese: “Da sempre è sensibile alla salvaguardia ambientale, tematica approfondita anche attraverso un decennio di corsi e studi specifici”. Il tema sul quale l’ho intrattenuta credo meriti molto delle sue energie e dei suoi studi, se non altro perché rappresenta già oggi il centro attuale di questo paese e potrà/dovrà diventarlo ancora di più per il futuro di quelli che cresceranno dalle nostre parti.

La saluto cordialmente, con la speranza di averLa come interlocutore istituzionale attento a quanto scrivo.

Antonio Passione

green.passione@libero.it

 

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