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L’albero a testa in giù del Parco archeologico di Baia

BACOLI – DAL IL MATTINO .PATRIZIA CAPUANO Un singolare intreccio tra storia e natura nel parco archeologico di Baia. Nella volta di un locale termale, adiacente il Tempio di Mercurio, si può osservare un albero di fico selvatico rivolto dall’alto verso il basso. L’arbusto, della specie Ficus carica, è una pianta spontanea particolarmente resistente alla siccità. Con radici profonde si sviluppa infatti anche in condizioni difficili, tra le pietre e sui ruderi.

L’esemplare, nel polo storico flegreo, si presenta con un tronco tortuoso e grandi foglie che gradualmente rendono la chioma più fitta. Di colore verde brillante, in contrasto con le tonalità della volta luminosa che sovrasta l’ambiente termale, l’albero può contare su condizioni climatiche particolarmente favorevoli.

Appartenente alla famiglia delle Moraceae, originaria dell’Asia occidentale, la specie è stata introdotta nei paesi del Mediterraneo da tempo imprecisabile. L’arbusto è diventato un’attrazione per i turisti in visita al parco archeologico di Baia, il polo che sorgeva nell’antica Baiae, la pusilla Roma amata dall’aristocrazia per le acque termali e l’amenità dei luoghi. Realizzato su una collina con vista sul golfo di Pozzuoli e esteso su una superficie di 40mila mq, il parco archeologico è suddiviso in Villa dell’Ambulatio, Settore di Mercurio, Settore della Sosandra, Settore di Venere e custodisce residenze patrizie e complessi termali.
fonte www.ilmattino.it

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