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Appello per salvare il colombario di Miliscola

In epoca romana a Miseno era stanziata la più importante flotta imperiale. A ricordo della famosa Classis Misenensis vi sono oggi numerose sepolture dei legionari e degli ausiliari che ne facevano parte. I complessi funerari si trovano lungo tutta la strada che da Miseno portava a Cuma.

La struttura funeraria più diffusa è il colombario che, all’interno di nicchie disposte lungo le pareti, permetteva di accogliere le urne cinerarie dei defunti. In questa sede vogliamo però porre l’attenzione al colombario di Monte di Procida, lungo la Via Miliscola che dal nome (militum schola) tradisce chiaramente l’esistenza in antico di una struttura per l’addestramento dei soldati. Oggi i resti sono ancora visibili e sembra che la necropoli continui sotto il manto stradale.

Avremmo poi raccontato una storia molto diversa se un cartello posto proprio nei pressi del colombario e che informa di fondi stanziati con un progetto P.O.R. del 2000/2006 per una campagna di recupero dell’intera struttura, non fosse prova di una promessa mancata. I fondi non sono mai stati utilizzati, almeno per il colombario, fatto sta che oggi le uniche certezze per la struttura di Miliscola sono i vandali, gli abusi edilizi, la vegetazione che cresce fitta e incontrollata, allagamenti dovuti alla pioggia che vanno a intaccare le strutture murarie in tufo.

L’ultimo grido di allarme arriva da Nestore Antonio Sabatano, presidente dell’Associazione Michele Sovente, che, insieme ai rappresentanti di altre associazioni della zona (Associazione Cappella Futura, Associazione Alba Nuova, Pro Loco Montese, Associazione Vivi l’Estate, Gruppo Archeologico Campi Flegrei, Associazione Archè, Circolo Sub Baia, Associazione Freebacoli) ha scritto pochi giorni fa, una richiesta di incontro con la Soprintendenza speciale dei Beni Archeologici di Napoli e Pompei e con gli enti istituzionali del Comune di Monte di Procida per sollecitare finalmente un intervento risolutivo ma soprattutto repentino.

Ormai l’intera struttura è in pericolo, perché le fondamenta sono seriamente danneggiate dall’acqua che sembra addirittura provenire anche da tubazioni di fondi privati. E anche qui nessuno interviene. Eppure lo scempio è sotto gli occhi di tutti ed è veramente difficile voltarsi dall’altra parte.

Al momento non c’è stata ancora nessuna risposta da parte degli enti competenti, ma siamo sicuri che questa non si farà attendere, perché è il colombario di Miliscola a non poter aspettare.

fonte www.notizie.antika.it

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