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da IL MATTINO: Procida, la Processione di Maria SS. Assunta

da IL MATTINO del 19 agosto 2007

La processione della Madonna dell’Assunta da MONTE DI PROCIDA a Procida porta nell’isola un mare di folla e di polemiche. Ad accogliere la statua della Madonna, loro patrona, i montesi che non hanno lesinato sacrifici. Ieri, di buon mattino, hanno cominciato a trasferirsi a Procida. A mezzogiorno erano circa quattromila, i montesi sono sbarcati nel porto commerciale di Marina Grande.

La motonave “Capitan Morgan” aveva fatto la spola con l’isola, effettuando decine di viaggi. In precedenza, un aliscafo dell’Alilauro aveva svolto un collegamento speciale. L’esodo dei montesi sull’isola madre – proprio nei giorni scorsi è stato festeggiato il centenario dell’autonomia amministrativa di Monte da Procida – ha creato non pochi problemi ai normali servizi di collegamento con e da Napoli, Pozzuoli ed Ischia.

Gli uomini della capitaneria procidana, diretti dal comandante Giuseppe Marzano, hanno dovuto lavorare come dannati per garantire la sicurezza ai viaggiatori in arrivo e in partenza dall’isola. Alle 12.30, allo sbarco della statua della Madonna, trasportata dalla motovedetta della Capitaneria di Porto di Napoli, in banchina si è temuto il peggio. I marinai del Circomare, insieme ai carabinieri del maresciallo Cuppone, hanno rischiato di essere travolti dalla marea di persone che, sul ciglio di banchina, applaudivano, pregavano, piangevano e invocavano la Madonna.

La statua, preceduta dai gonfaloni dei due comuni con i rispettivi sindaci Lubrano e Iannuzzi, è stata portata a spalla nella Chiesa dei Marinai ove il decano dei sacerdoti procidani, Monsignor Michele Ambrosino, ha portato il saluto dell’isola. In serata, la statua della Madonna è stata ritrasferita a Monte di Procida, dopo un intenso pomeriggio di preghiere coordinate da Monsignor Gennaro Pascarella, vescovo della diocesi di Pozzuoli.

Con al seguito una lunga scia di polemiche. Sotto accusa la scarsa partecipazione dei procidani all’evento. Lucia Scotto di Santolo, 80 anni, montese, non ha nascosto la propria delusione: «Non c’erano bandiere, né fiori. Ai balconi non ho visto esposta nemmeno una coperta“.

Concordano numerosi esponenti del Circolo Capitani. “L’evento andava promosso ed organizzato. E’ stato solamente subìto. Il Comune e la Chiesa isolana hanno evidenziato molta superficialità“».

Butta acqua sul fuoco Giovanni Schiano di Sciarro, un marittimo montese: “«L’occasione mi ha permesso di rivedere tanti amici isolani con cui ho navigato“.

DOMENICO AMBROSINO Procida

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