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MONTE CUMANO

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“Anteriormente al Novecento pochi Montesi conoscevano Napoli, dove si andava soltanto in caso di inderogabile necessità, perché il viaggio era malagevole e costituiva un’ardua impresa.
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“Recarsi allora a Napoli era più faticoso e rischioso che andare oggi in America.
“Per recarsi nel capoluogo era necessario portarsi, attraverso via Pennino e Torre di cappella, al porticciolo di Baia, a piedi scalzi, per non consumare le scarpe, che portate a tracolla venivano calzate appena arrivati in città.”A Baia vi era un servizio di venti barche che portavano i viaggiatori a Pozzuoli. Fino al 1781 nel capoluogo flegreo tre servizi, gestiti da privati, assicuravano il collegamento con Napoli:
-a) tre corse giornaliere rapide, di prima classe, effettuate mediante carri trainati da due cavalli;
-b) cinquanta corse giornaliere accelerate, di seconda classe, espletate mediante carri trainati da un solo cavallo;
-c) ventidue corse giornaliere omnibus, di teraz classe, effettuate mediante char à banc, volgarmente detti sciarabballe, scoperti, ciscuno costituito d’un grande carro fornito di panche in legno, sulle quali si accomodavano i passeggeri.
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“A seguito d’un progetto redatto nel 1872 fu realizzata una linea tranviaria a cavalli tra Pozzuoli e Fuorigrotta, che, inaugurata sei anni dopo, fu successivamente sostituita con una linea tranviaria a vapore (5/7/1883).
“Intanto il senatore Castelli progettava la ferrovia a vapore, che avrebbe collegato i Comuni di Napoli e Monte di Procida.
“Sulla scia di taluni storici del tardo Medioevo (XIII sec.), i quali, come già sappiamo avevano indicato il nostro Borgo con l’appellativo di Cumano, in Età Moderna i funzionari dell’Amministrazione Statale denominarono la Borgata Monte col nome “Cuma” o “Monte Cumano“.
“Il senatore Castelli seguendo tale consuetudine radicata da secoli, denominò “cumana anzicché “montese” la costruenda linea ferroviaria, che avrebbe avuto come capolinea il nostro Comune.”
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“Il 15 febbraio 1890 la nuova ferrovia era già completata … ; il 12 luglio del medesimo anno fu inaugurata la stazione capolinea di Torregaveta, dove arrivava il primo convoglio.

“… Avvezzi che per un viaggio d’andata e ritorno Napoli – Monte di Procida s’impiegava circa una giornata, vi fu chi esclamò: “Joia re mamma, ‘n’ora re juorno a Nepule e ‘n’ora re notte a ‘u Monte!

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