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Video. Continua anche oggi lo sciame sismico con scosse lievi.

Registrate 56 scosse sul Matese da ieri, Il terremoto non dà tregua al Paese in queste ore. Dal pomeriggio di ieri 56 scosse sono state registrate sui monti del Matese. La più alta, di magnitudo 4,9 si è verificata ieri pomeriggio alle 18.08. Altra scossa di rilievo alle 3.18 nella scorsa notte, maginitudo 3,1, sempre nella zona matesina.

L’ultimo evento di particolare rilievo risale a questa mattina alle 10.09 con un sussulto pari a due gradi di magnitudo.

Domenica 29 dicembre
Trema la Campania: terremoto di magnitudo 4.9 con epicentro tra le province di Caserta e Benevento, avvertito anche a Napoli, Avellino e Salerno, in Molise e nel Lazio. Sciame sismico: già ventisei le scosse registrate in poche ore. Tra queste, una di magnitudo 3,7 alle 20,49.

Il vicepresidente dei geologi: meglio dormire in auto

Parlo con il cuore e non con la ragione, ma mi sento di raccomandare agli abitanti delle località campane dove si è avvertito il sisma di dormire fuori casa questa notte e anche i prossimi due-tre giorni. Magari in macchina. Anche se mi rendo conto che fa freddo ed è Natale. Ma i terremoti sono talmente imprevedibili che nessuno si può azzardare a dire che il peggio è passato, specie dopo quanto è avvenuto a L’Aquila». Lo ha detto all’ANSA il vice presidente del Consiglio nazionale dei geologi Vittorio D’Oriano.

«Per ora danni non ce ne sono e non mi risultano segnalazioni in tal senso – prosegue l’esperto – e pur considerando che quella verificatasi in Campania essendo stata una scossa forte non dovrebbe essere replicata, occorre tenere presente che nella regione c’è una situazione edilizia in strutture ordinarie non antisismiche e questo dovrebbe indurre molta cautela». Per questo D’Oriano consiglia «di stare nelle case il meno possibile da stasera e nei prossimi due o tre giorni».

La terra non smette di tremare in Campania dopo la grande paura di domenica pomeriggio. Uno sciame sismico, con una ventina di scosse registrate dalle 22 di ieri, si è verificato tra le province di Caserta e Benevento. Tutte le scosse registrate sono di magnitudo inferiore alla punta du 4.9,che era stata registrata per la scossa avvertita alle 18.09 di ieri
Il geologo ricorda inoltre che l’epicentro della scossa in Campania «è al centro esatto della catena appenninica che è il fulcro di questi avvenimenti sismici: si tratta di una zona fortemente sismica oltre che vulcanica e non è la prima volta che è soggetta a questi eventi. Basta ricordarsi il terremoto dell’Irpinia».
L’EPICENTRO – I comuni più vicini all’epicentro sono Castello del Matese, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico in provincia di Caserta e Cusano Mutri in provincia di Benevento.
NAPOLI – Il terremoto di magnitudo 4.9 avvenuto nell’area del Matese, fra le province di Caserta e Benevento, è stato causato dall’estensione dell’Appennino: come se il Tirreno si stesse allontanando dall’Adriatico, un fenomeno che fa parte della geodinamica dell’Appennino. Lo stesso meccanismo è stato alla base del recente sisma avvenuto a Gubbio e del terremoto dell’Aquila nel 2009, anche se le faglie coinvolte sono diverse, ha spiegato il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alberto Michelini. Il sisma è avvenuto a una profondità di 10,5 chilometri ed è stato preceduto, pochi minuti prima, da un evento di magnitudo 2.7. Il terremoto è stato seguito da numerosi eventi (finora 10) di magnitudo inferiore a 3. Le scosse di assestamento rientrano nella ‘normalè dinamica dei terremoti e secondo Michelini le repliche potrebbero andare avanti per diversi giorni. Per quanto riguarda la sismicità storica, l’area colpita dal terremoto di recente è stata una zona ‘silenziosà dal punto di vista sismico, ma in passato ha conosciuto forti scosse, anche di magnitudo stimata intorno a 7: come il 26 luglio 1805 (magnitudo stimata 6.6); 5 giugno 1688 (a sud est dell’epicentro di oggi) quando vi è stato un terremoto di magnitudo stimata quasi 7; il 5 dicembre 1456 (magnitudo stimata sempre intorno a 7). In Campania forti terremoti si sono verificati anche più di recente, anche se sono avvenuti in aree e su faglie completamente diverse e non collegate a questa del Matese: come il sisma del 23 novembre 1980 di magnitudo 6,9 in Irpinia che causò quasi 3000 morti e il terremoto del 21 agosto del 1962, fra Sannio e Irpinia, di magnitudo stimata 6.1 che causò circa una ventina di morti e oltre 16.000 senzatetto.
dal web
www.ilmattino.it

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