Home » Campi Flegrei » Bacoli » Morte di Giovanni Marchionni: disposta la perizia sullo yacht, indaga anche l’INAIL

Morte di Giovanni Marchionni: disposta la perizia sullo yacht, indaga anche l’INAIL

 

Le indagini sulla morte di Giovanni Marchionni, il giovane di 21 anni originario di Bacoli trovato senza vita l’8 agosto scorso a bordo di uno yacht ormeggiato nella Marina di Portisco, stanno entrando in una fase cruciale. La Procura di Tempio Pausania, guidata dalla pm Milena Aucone, ha disposto una perizia tecnica sul motoscafo dove è avvenuto il decesso, con l’obiettivo di chiarire le possibili cause della tragedia. L’incarico ufficiale al perito sarà conferito venerdì 22 agosto, alle ore 15, negli uffici della Procura. Al centro dell’analisi ci saranno il vano batterie e il serbatoio delle acque nere, due aree dell’imbarcazione sospettate di aver prodotto esalazioni tossiche potenzialmente letali. Si tratta di un accertamento tecnico irripetibile, considerato un passaggio chiave per ricostruire con esattezza le circostanze della morte del ragazzo.

Nel frattempo, si attendono anche i risultati degli esami tossicologici e istologici, eseguiti sui campioni prelevati durante l’autopsia del 13 agosto dal medico legale Francesco Serra, a Sassari. L’autopsia, infatti, non ha finora fornito indicazioni certe sulle cause del decesso. Accanto all’indagine della magistratura, anche l’INAIL ha aperto un fascicolo per verificare se Marchionni si trovasse a bordo dell’imbarcazione per motivi di lavoro, magari in qualità di skipper, oppure se fosse presente come semplice ospite. La famiglia, alcuni amici e il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, continuano a sostenere l’ipotesi di una possibile morte sul lavoro, chiedendo piena chiarezza sui fatti.

Il legale della famiglia Marchionni, l’avvocato Maurizio Capozzo, ha annunciato la volontà di nominare un consulente tecnico di parte, come già avvenuto in occasione dell’autopsia. Anche i proprietari dello yacht hanno incaricato un proprio avvocato, Sebastiano Giaquinto, a tutela delle loro posizioni. Il sindaco di Bacoli ha definito l’intera vicenda “una storia vergognosa a cui ormai nessuno crede più”, esprimendo però fiducia nel lavoro della magistratura e auspicando che la verità possa emergere al più presto. Il caso resta per ora avvolto nel mistero, ma le prossime settimane potrebbero fornire elementi determinanti per chiarire cosa sia davvero accaduto quella notte a bordo dello yacht.

Notizia interessante

Monte di Procida, ancora furti nelle abitazioni: due case svaligiate in via Panoramica. Cresce la preoccupazione in paese

Non si arresta l’ondata di furti che da tempo sta creando allarme tra i cittadini …