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Il dolore di Bacoli: folla e silenzio per Giovanni Marchionni,”il figlio di tutti”. L’ultimo saluto al giovane skipper

Ieri, 15 agosto 2025 Bacoli si è fermata per dire addio a Giovanni Marchionni, il giovane skipper di 21 anni morto improvvisamente in Sardegna mentre lavorava su uno yacht.
La chiesa di San Gioacchino era gremita, dentro e fuori. Una folla immensa: amici, parenti, ragazzi con maglie nere in segno di lutto, famiglie intere, anziani. Una comunità che ha voluto stringersi attorno a una bara bianca colma di fiori e a una foto che ritraeva il sorriso radioso di Giovanni, quel sorriso che “voleva mangiarsi la vita”, come ha scritto il sindaco Josi Gerardo Della Ragione.
Gli applausi, le lacrime, i palloncini bianchi liberati in cielo. Le sirene delle navi e delle barche che dal mare hanno fatto sentire la loro voce a lutto. Persino i clacson dei motorini, come un coro improvvisato, hanno accompagnato l’ultimo saluto. Un dolore profondo, composto, ma impossibile da contenere. “Giovanni è diventato il figlio, il nipote, il fratello di un’intera città”, ha scritto il primo cittadino, interpretando il sentimento di una comunità che si è riconosciuta nella tragedia. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta, serrande abbassate, niente feste di Ferragosto. Alle 17:00, l’ora della funzione, Bacoli ha osservato un minuto di silenzio collettivo. Strade quasi deserte, voci spente, solo il suono lontano del mare e delle campane. Una scelta che non è stata solo formale, ma un atto corale di partecipazione. Anche le compagnie di navigazione del Golfo, Medmar e Caremar, hanno fatto suonare le sirene delle loro navi, in segno di vicinanza.

Troppi i dubbi ancora aperti sulle cause della morte di Giovanni. L’autopsia ha escluso l’uso di sostanze e ha confermato che era in buona salute. L’ipotesi più accreditata resta quella delle esalazioni tossiche a bordo, ma si attendono gli esami definitivi. Di fronte a queste ombre, Bacoli ha scelto di non tacere. Il Comune si costituirà parte civile in un eventuale processo. “Non si può morire a 20 anni. Non si può morire per lavoro. Non si può morire così”, ha ribadito con forza il sindaco, trasformando il dolore in promessa di giustizia. L’immagine di Giovanni che lascia il porto di Baia per l’ultima volta resterà scolpita nella memoria della città. Un ragazzo solare, generoso, pieno di sogni, strappato troppo presto alla vita. “Buona traversata, anima bella. Addio, figlio di tutti”, ha scritto il sindaco, raccogliendo le parole non dette di un popolo intero.

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