Il Corpus Domini è una delle feste più sentite della Chiesa Cattolica. Ha origini antiche, pensate: risale al XIII secolo. Ma ancora oggi porta con sé un significato profondo.
La parola “Corpus Domini” viene dal latino e vuol dire proprio questo: Corpo del Signore. La festa ruota tutta attorno a un punto centrale: la presenza viva di Cristo nell’Eucaristia. Durante la Messa, pane e vino si trasformano nel Corpo e Sangue di Gesù. E poi c’è un momento speciale: la processione.
Dopo la Messa solenne, il sacerdote porta per le strade l’Ostensorio con l’Ostia consacrata. I fedeli lo seguono in un lungo corteo. Le strade, per l’occasione, si riempiono di fiori, tappeti di petali, drappi e simboli sacri.
Perché questa processione? Per testimoniare apertamente la propria fede. Un atto di devozione, di lode, di amore verso Cristo presente nell’Eucaristia.
Molte comunità partecipano in gruppo, indossando abiti tradizionali e portando i propri simboli. Le voci si uniscono in canti e preghiere. Una vera festa di popolo.
Un tempo, anche a Monte di Procida, fino agli anni ’80, si preparavano dei meravigliosi tappeti floreali lungo il percorso della processione. Ricordo in particolare i fiori di ginestra gialla: profumati, vivaci, disposti con cura in bellissimi disegni.
Perché proprio la ginestra?
- Il suo colore giallo richiama la luce e il sole. Un chiaro richiamo a Cristo, luce del mondo.
- Fiorisce in primavera, proprio quando cade il Corpus Domini. Simbolo di rinascita e vita nuova.
- Cresce ovunque, anche nei terreni più aridi. Questo ci ricorda che il dono dell’Eucaristia è per tutti, senza distinzioni.
- E poi… la ginestra si apre generosa, mostrando tutta la sua bellezza. Un invito a noi fedeli: aprirci con il cuore alla grazia di Cristo.
In poche parole: la ginestra non è solo un fiore. Nel Corpus Domini diventa un simbolo di luce, umiltà e rinascita spirituale.
Questa festa ci offre un’occasione preziosa. Per fermarci un momento. Per riflettere sulla presenza di Cristo nella nostra vita. Per rafforzare la nostra fede. Ma anche per vivere un momento di comunità, uniti nella preghiera e nella gioia.
