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Lasciare i soldi sul conto? Ti costa più di quanto pensi. I consigli di Luca Scotto d’Aniello

Lasciare i soldi sul conto? Ti costa più di quanto pensi.

Succede più spesso di quanto si pensi. Una persona riceve un’eredità, vende un immobile, o semplicemente ha risparmi messi da parte mese dopo mese. E cosa fa? Li lascia lì. Sul conto. A dormire.

Quando ne parlo con i miei clienti, la risposta che sento più spesso è: “Li tengo fermi perché… non si sa mai….”

È comprensibile, intendiamoci. Avere liquidità sul conto dà un senso di tranquillità, di controllo. Ma quello che in pochi considerano è che questa scelta ha un costo. E non è per niente banale.

L’illusione della sicurezza

Tenere i soldi sul conto può sembrare la scelta più prudente. Ma di fatto è una decisione che, nel tempo, ti fa perdere potere d’acquisto. Non perché la banca ti rubi qualcosa, sia chiaro. Semplicemente perché il denaro fermo non cresce. E mentre resta lì immobile, l’inflazione lavora contro di te, giorno dopo giorno.

Fermati un attimo a pensarci: oggi con 10.000 euro puoi permetterti una certa spesa. Fra cinque o dieci anni, a parità di importo, potresti non riuscire più a fare la stessa cosa. Questo è il prezzo invisibile della passività: non fai nulla, ma intanto qualcosa lo perdi comunque.

E nel frattempo la banca?

Sì, perché mentre i tuoi risparmi stanno fermi, la banca li impiega. Li utilizza, li presta, eroga mutui e li fa fruttare. E tu? Ricevi interessi pari a zero o quasi, magari paghi anche un canone annuo per il conto, e in più — se la tua giacenza supera i 5.000 euro — paghi anche il bollo.

È come lasciare l’auto in garage a consumare polvere mentre qualcun altro la guida…

Quando ha senso tenere liquidità sul conto?

Chiariamoci: un po’ di soldi sul conto è giusto tenerli. Nessuno ti dirà mai il contrario. La famosa “riserva per le emergenze” è sacrosanta: può coprire da tre a sei mesi di spese, o anche di più a seconda della tua situazione. Ma tutto ciò che va oltre — e resta lì per mesi o addirittura anni — comincia a perdere senso economico.

Perché mentre quei soldi restano fermi, il tempo passa. E con lui, le opportunità.

“Sì, ma investire è rischioso…”

Questa è l’altra grande obiezione che sento spesso. E capisco da dove nasce: i mercati fanno paura, le notizie non aiutano, e nessuno vuole vedere i propri risparmi subire perdite.

Ma attenzione: non investire per paura di perdere è il modo più sicuro per non guadagnare mai. E oggi esistono soluzioni diversificate, trasparenti, adatte anche a chi non ha esperienza e vuole solo proteggere i propri risparmi dall’erosione del tempo.

Non serve fare speculazioni o puntare su strumenti complessi. Serve solo una strategia. Anche prudente, anche semplice. Ma serve.

Ogni giorno che i tuoi soldi stanno fermi, valgono un po’ meno

Lo dico spesso, anche a me stesso: il tempo è l’unica risorsa che non si recupera. E quando si parla di soldi, il tempo ha un valore enorme. Perché è proprio il tempo che permette agli investimenti di crescere, agli interessi di comporsi, al capitale di lavorare al posto tuo.

Lasciare tutto sul conto equivale a rifiutare la realtà. È come dire: “Non voglio rischiare nulla.” Ma è una scelta che ha un costo. E, paradossalmente, è un costo più alto di quanto immagini.

Luca Scotto d’Aniello
Consulente Finanziario
328 111 54 57
lucascottoconsulente@gmail.com

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