Il Festival della Cistecca Montese, edizione 2025 è stato un vero e proprio omaggio alla tradizione, all’identità e alla passione di un’intera comunità. Al centro della manifestazione, tenutasi a Monte di Procida, c’è stato un protagonista d’eccezione: Ciro Scotti, figura storica della cistecca montese, a cui è stata consegnata una targa ricordo per i suoi 40 anni di dedizione a questo piatto divenuto simbolo del territorio.
Il sindaco Salvatore Scotto di Santolo, durante la cerimonia di premiazione, ha sottolineato l’importanza del lavoro di Scotti:
“Questo è il riconoscimento per l’intera vita dedicata a questo panino che praticamente viene da lontano, viene da oltre oceano. Lei ha dedicato una vita a questo… sono 40 anni che fa questo lavoro, ci sono le figlie qua che praticamente sono nate e cresciute con la Cistecca.”
La storia della cistecca montese affonda le sue radici nella cultura gastronomica americana, in particolare nella città di Philadelphia, da cui trae ispirazione. È qui che nasce il celebre cheesesteak, antenato diretto della versione montese. A Monte di Procida, però, la cistecca è diventata qualcosa di più: un emblema di comunità e innovazione, grazie all’impegno di pionieri locali come Ernesto e Luigi Coppola, Luigi Guerrini e, appunto, Ciro Scotti.
Scotti ha iniziato la sua carriera a soli 26 anni, entrando a far parte del team del “Sunrise”, un locale progettato per ricreare l’atmosfera delle steakhouse americane. L’arredamento, gli strumenti e persino lo stile di servizio erano pensati per offrire un’autentica esperienza americana, ma radicata nel cuore di Monte di Procida. Era il 1985, e da allora Scotti non ha mai smesso di credere nella cistecca come veicolo di cultura, gusto e condivisione.
Durante il festival, la sua figura è stata celebrata non solo per la longevità della carriera, ma per l’eredità che ha lasciato: una passione trasmessa alle figlie e a intere generazioni di montesi. La cistecca, grazie a lui, è diventata una tradizione di famiglia, un rituale che racconta la storia di chi ha saputo trasformare un panino in un simbolo.
L’obiettivo del festival, come sottolineato anche dal primo cittadino, è stato proprio quello di “riportare a Monte di Procida queste esperienze decennali”, coinvolgendo giovani e meno giovani nella riscoperta di un’identità che passa anche attraverso il cibo.
Ciro Scotti ha espresso la speranza che la tradizione continui a vivere, animata dalla stessa passione che lo ha guidato per quattro decenni. E proprio questa passione è il messaggio più forte lasciato dal Festival della Cistecca 2025: un invito a preservare le radici guardando al futuro, con orgoglio e con gusto.
Monte di Procida, dimostra ancora una volta che la cultura passa anche dalla cucina, e che anche un semplice panino può raccontare una grande storia.
Video di Pacosmart e Kristina Stella
