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Isolotto di San Martino, dalla concessione al ritorno al Comune: storia di una lunga battaglia legale

L’Isolotto di San Martino a Monte di Procida è stato per anni oggetto di un complesso contenzioso giuridico tra il Comune e gli eredi della famiglia Esposito, storici concessionari del bene. Dopo numerosi ricorsi e battaglie legali, il Comune è finalmente rientrato in possesso dell’isolotto il 23 settembre 2014, mettendo fine ad una lunga disputa.

Il caso dell’Isolotto di San Martino rappresenta uno dei più emblematici esempi di contenzioso immobiliare a livello locale. La vicenda, caratterizzata da ricorsi, sentenze e tentativi di conciliazione, ha suscitato grande interesse tra la cittadinanza e le istituzioni.

Tutto ebbe inizio nel 1959, quando l’isolotto venne dato in concessione ad Antimo Esposito, dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Tozzi, tramite un’asta pubblica, per circa 200 mila lire al mese. Dopo la gestione trentennale da parte della famiglia Esposito, il contratto non venne rinnovato, dando il via ad una battaglia legale sulla proprietà ed il diritto di permanenza.

Il Tribunale di Napoli, con la sentenza n. 4911 del 1987, stabilì la cessazione della locazione a partire dal 25 maggio 1985 e condannò gli Esposito al rilascio dell’isolotto. La sentenza venne confermata dalla Corte d’Appello di Napoli nel 1990, ma i concessionari continuarono ad occupare il bene. Il mancato rilascio dell’isolotto portò il Comune a considerare diverse strade, tra cui un nuovo bando pubblico per l’assegnazione del cespite, che però non trovò mai applicazione.

Nel 1990, il Pretore di Pozzuoli stabilì un’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale a favore degli Esposito, quantificandola in 1,3 miliardi di lire. Inoltre, il Comune di Monte di Procida venne condannato a pagare 471,4 milioni di lire per migliorie apportate all’immobile e 1,49 miliardi di lire per opere di manutenzione straordinaria realizzate dai concessionari.

Ma con la sentenza n. 8728/94 del Tribunale di Napoli, in grado di appello, venne stabilito che l’indennità di avviamento spettante agli Esposito fosse ridotta a 336 milioni di lire (173.529,52 euro), senza ulteriori risarcimenti per le migliorie e le manutenzioni straordinarie.

Successivamente, con sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 6389/98 del 30 settembre 1997, depositata il 30 giugno 1998, il ricorso incidentale del Comune venne accolto, annullando la rivalutazione e gli interessi sull’indennità di avviamento. Non essendo stata riassunta la causa nei termini di legge, il processo si è estinto e la decisione è divenuta definitiva.

Nel frattempo, vennero effettuati pagamenti parziali agli Esposito: 68.248,91 euro furono versati dalla concessionaria di esattoria comunale SERIT SPA nel 1993, mentre il tesoriere comunale Paolo Schiano di Zenise completò il pagamento di 47.462,45 euro nel 1994.

Il 5 agosto 2014, dopo oltre 25 anni di contenzioso, gli eredi Esposito presentarono un’offerta reale di restituzione del bene, con il rilascio fissato per il 23 settembre 2014. Il Comune di Monte di Procida accettò l’offerta e, con delibera di Giunta Comunale n. 126 dell’8 settembre 2014, stabilì di procedere alla riacquisizione, stanziando i fondi necessari per il saldo dell’indennità.

Il 23 settembre 2014, il Comune rientrò ufficialmente in possesso dell’Isolotto di San Martino, come certificato nel verbale di consegna e nella successiva ordinanza di interdizione transitoria del bene per motivi di sicurezza. Durante il sopralluogo furono riscontrate diverse criticità strutturali, che portarono l’amministrazione a valutare una serie di interventi di recupero e messa in sicurezza.

Il Comune incaricò l’avvocato Maurizio de Tilla di gestire la fase finale del rilascio e delle procedure legali, liquidandogli una parcella di 10.000 euro, ridotta rispetto ai 15.591,20 euro inizialmente richiesti, come stabilito dalla delibera di Giunta Comunale n. 147 del 28 ottobre 2014.

Successivamente, il Consiglio Comunale discusse il futuro dell’Isolotto, con diverse proposte per la sua valorizzazione turistica e commerciale. L’amministrazione manifestò l’intenzione di rilanciare il bene con un bando pubblico, coinvolgendo investitori privati per un progetto di sviluppo sostenibile. Tra le proposte avanzate vi furono la creazione di un polo turistico-balneare, un’area museale dedicata alla storia locale e persino l’ipotesi di una gestione condivisa con enti privati.

Nel frattempo, furono adottati provvedimenti di tutela ambientale per preservare la biodiversità dell’isolotto, che ospita diverse specie marine e vegetali autoctone. L’ordinanza comunale stabilì inoltre regole per la fruizione dell’area da parte dei cittadini, limitando l’accesso fino alla conclusione dei lavori di riqualificazione.

Il ritorno dell’Isolotto di San Martino sotto il controllo del Comune di Monte di Procida rappresenta la chiusura di un lungo capitolo di dispute legali ed aprì nuove possibilità per la valorizzazione del patrimonio locale.

Le prospettive di sviluppo dell’Isolotto dipenderanno dalle decisioni politiche e dalle risorse economiche disponibili. L’interesse della comunità locale è alto, e le aspettative sono orientate verso un utilizzo che possa garantire benefici per il turismo e l’economia del territorio.

Pasquale Mancino

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