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Carmela Pugliese, INTERROGAZIONE COMUNALE URGENTE IN MATERIA DI VIDEOSORVEGLIANZA

Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco
All’Assessore alla Polizia Municipale
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
al Comandante della Polizia Municipale
al Segretario Comunale del Comune di Monte di Procida
Sede

Al Prefetto di Napoli
Al Garante per la protezione dei dati personali

Oggetto: INTERROGAZIONE COMUNALE URGENTE IN MATERIA DI VIDEOSORVEGLIANZA

Carmela PuglieseGentilissimi Presidente, Sindaco e Destinatari Tutti della presente interrogazione, la Sottoscritta Carmela Pugliese, consigliera eletta nelle liste di RiNasciMonte, nonché consigliera appartenente al Partito Democratico – circolo di Monte di Procida, espone quanto segue.

E’ con rammarico e profondo dispiacere a livello umano che sono costretta a sottoporre all’attenzione dei Destinatari in indirizzo del Comune di Monte di Procida e, mio malgrado, del Prefetto di Napoli, nonché del Garante, la seguente interrogazione.

L’ausilio di nuove tecnologie per contrastare i reati, le violazioni amministrative e gli illeciti civili è da valutare positivamente?

Si, se la tecnologia viene usata al servizio della comunità e del cittadino. No, se l’utilizzo degli strumenti moderni dà il via a mia nuova caccia alle streghe. No, se l’utilizzo degli strumenti di tecnologia avanzata vengono manipolati ed utilizzati sine titulo. Veniamo ai fatti.In data 29 dicembre 2015 sul sito Sprecopolimontese.com, creato, animato e gestito dall’Assessore Salvatore Capuano, venivano pubblicate le immagini riprese dalle scout camera installate dall’Ente per il contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Subito le stesse immagini rimbalzavano sul sito InfoMontese che riporta la dicitura “Informazioni dei fatti e sulle attività dell’ amministrazione Peppe Pugliese.

Già il fatto che immagini dell’Ente vengano pubblicate su un sito non istituzionale costituisce il fatto tipico di alcuni reati, e presenta profili di illiceità sia dal punto di vista amministrativo che civile. Ma non è questa la sede per discutere profili di reati o di illeciti, quantunque la gravità dei fatti mi costringe, da cittadina, ad attenzionare del fatto il Prefetto ed il Garante. La lotta senza quartiere ad ogni forma di inquinamento ambientale ci vede coinvolti, come RiNasciMonte, in prima linea. Ogni sforzo condotto allo scopo di restituire decoro e dignità al paese non può che ricevere il nostro consenso e plauso.

Ma la lotta all’illegalità non può essere condotta con mezzi illegali.
Le domande sorte fra i Cittadini tutti all’indomani della pubblicazione di questi filmati sono
molteplici, e qui tento di riassumerle:
L’avvertimento circa la presenza delle telecamere è necessario in relazione al principio di necessità quando queste vengono utilizzati quali deterrente, quindi senza fini propri di polizia, sicurezza e ordine pubblico. Infatti la videosorveglianza costituisce un sostanziale vincolo alla libertà dei cittadini, che può estrinsecarsi anche solo in un condizionamento del loro comportamento. E’ per questo motivo che viene sconsigliato ogni uso superfluo di telecamere.
Occorre fare chiarezza sulla finalità delle telecamere scout. La presenza delle telecamere deve fungere da deterrente o da repressione dì comportamenti illegìttimi/illeciti?
E’ una domanda semplice che merita una risposta precisa.
Il titolare del trattamento deve designare per iscritto tutte le persone fisiche incaricate che vengono autorizzate ad utilizzare gli impianti di videosorveglianza e, se compatibile con le finalità, a visionare le immagini registrate in conformità con il disposto dell’art. 30 del Codice, se i dati vengono trattati da soggetti diversi dal Corpo di Polizia municipale; quindi, chi ha accesso ai filmati ripresi dalle c.d. Fototrappole? L’Assessore Capuano? E chi altri?
Il problema, cari Destinatari della presente interrogazione comunale, è che da un po’ di tempo a questa parte in Municipio si assiste ad un via vai di persone che nulla hanno a che fare con l’ente.

Tant’è che, meno di un mese fa, il Presidente del Consiglio ha paventato un probabile sabotaggio ai microfoni della sala consiliare.
Il Municipio è la casa di tutti, ma ciò non vuol dire che tutti debbano avere accesso a certe informazioni.
Se con le camere scout si intende reprimere i fenomeni criminosi allora ì dati vanno trattati, nel rispetto della legge, dalla polizia municipale e non dall’assessore Capuano, non dal sindaco, non dal funzionario comunale.
Facciamo un attimo chiarezza sulla nonnativa relativa alla vìdeo sorveglianza. Il D.L. 92/2008,
convertito in legge n. 125/2008, dedicato proprio alla “Sicurezza urbana”, autorizza l’utilizzo della videosorveglianza per il contrasto dei fenomeni di illecito conferimento o abbandono dei rifiuti.
La nota del Ministero dell’Interno del 2 marzo 2012, rivolta ai Signori Prefetti della Repubblica, ha chiarito che l’esigenza di repressione attraverso l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza deve essere attentamente valutata e mediata anche con l’interessamento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, così concludendo : “(…) In considerazione della particolare delicatezza della materia – anche per i riflessi ricadenti sulla sfera della riservatezza dei cittadini – le SS. LL. vorranno promuovere la necessaria sensibilizzazione dei Comuni, affinché l’interessamento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica rappresenti una stabile modalità di valutazione degli apparati di videosorveglianza in ambito comunale, secondo una linea condivisa anche dall’ANCI(…)”.

Ciò posto, va ricordato che, così come incorniciato nei riferimenti normativi, il sistema di
videosorveglianza va accompagnato da documento di liceità, che ne illustra le finalità, l’opportunità età, e documento programmatico di sicurezza, proprio in relazione al trattamento dei dati sensibili e/o giudiziari al fine di garantirne integrità e segretezza.
Per quanto tempo vengono conservati i filmati?
Chi ha manipolato i filmati per oscurare volti e targhe?
In base a quale principio/norma/criterio le immagini sono state estrapolate, cioè in base a quale principio/norma di legge/ criterio oggettivo o soggettivo si è scelto di pubblicare talune immagini piuttosto che talaltre? Chi ha consentito l’estrazione dei filmati?
Il Comandante della Polizia Municipale è secondo la Legge il titolare del diritto della
visione/manipolazione/estrazione delle immagini: ha effettivamente autorizzato l’estrazione delle immagini, là manipolazione e la pubblicazione sul sito di un cittadino?
Il Comandante della Polizia Municipale, titolare del trattamento dei dati, ha autorizzato la
pubblicazione, peraltro con il carattere della esclusività, su un sito privato?
E’ stata richiesta autorizzazione scritta per la pubblicazione dei filmati su un sito internet non istituzionale?
Chi e come ha garantito l’esclusiva al sito non istituzionale della diffusione delle immagini?
Visto che le immagini mostrano chiaramente cumuli di immondìzie mi chiedo: chi ha permesso che
le immondizie sì accumulassero? Non è forse incaricata una ditta della raccolta e dello spazzamento dei rifiuti?
In generale la conservazione delle immagini deve essere della durata di poche ore, al massimo
ventiquattro ore. Sono fatte salve eventuali esigenze di conservazione per tempi più lunghi in base alle festività o alla chiusura fisica delle aree protette dal sistema di videosorveglianza; quali ragioni hanno eventualmente spinto a derogare tale dispositivo?
E’ avvenuta l’identificazione dei soggetti che hanno abbandonato i rifiuti? Se si con quali modalità?
Quante e quali sanzioni sono state elevate in base al materiale visivo raccolto?
Quante e quali sanzioni sono state pagate?
Quanti e quali sanzioni sono o saranno oggetto dì contestazione giudiziaria?
Quanto costa all’ente comune di Monte di Procida, cioè ai cittadini, il contenzioso in termini di spese legali?

Cari Destinatari della presente Interrogazione, infine vi pongo un quesito molto semplice: in un Comune di Monte di Procida di circa 13 mila abitanti e della superficie di circa 3,5 km/q è davvero necessario installare sistemi di videosorveglianza tipo le Fototrappole per i rifiuti, per le infrazioni stradali, ecc., o esistono alternative percorribili?
Perché vedete, i cittadini cominciano a porsi delle domande.
Gli avete promesso una svolta, ma il Paese pare fermo in un immobilismo che rasenta il regresso.
I cittadini si chiedono e mi chiedono perché continuano ad esserci auto in divieto di sosta addirittura ferme sui marciapiedi.
I cittadini mi chiedono e si chiedono perché i pochi marciapiedi esistenti in paese vengano coperti da tappeti, tavolini, auto e bidoni delle immondizie privati al di fuori degli orari consentiti per il deposito degli stessi.
I cittadini mi chiedono e si chiedono come sia possibile che esistano zone di vero “porto franco” dove non ci sono controlli della sosta né del traffico veicolare.
Cari Destinatari della presente Interrogazione, il dado è tratto. I cittadini hanno sopportato troppo a lungo comportamenti Poco consoni al ruolo istituzionale ricoperto.
A questo punto la Sottoscritta, consigliera/capogruppo eletta nella lista civica di RiNasciMonte, chiede al Sindaco di individuare le responsabilità politiche, amministrative ed eventualmente legali dei comportamenti tenuti dagli amministratori coinvolti nella vicenda, siano questi politici o funzionari amministrativi.
Chiede, anche e soprattutto, un atto di responsabilità e di grande chiarezza nei confronti di chi ha dimostrato di avere, e non è successo un’unica volta, completamente travisato il ruolo istituzionale ricoperto.
E chiede, altresì, che vengano accertate le eventuali responsabilità di funzionari amministrativi coinvolti in questo scandalo del maldestro, se non illegittimo, se non illecito, trattamento dei dati personali dei cittadini.
Mi permetto, infine, di evidenziare come maldestri tentativi di rimediare alle molteplici violazione commesse siano inutili e ininfluenti ai fini dell’accertamento delle responsabilità delle violazioni stesse. Per chiarezza si riporta il testo dell’art. 162, e II ter del Codice in materia di protezione dei dati personali: In caso di inosservanza dei provvedimenti di prescrizione di misure necessarie o di divieto di cui, rispettivamente, all’articolo 154, comma 1, lettere e) e d), è altresì applicata in sede amministrativa, in ogni caso, la sanzione del pagamento di una somma da trentamila euro a centottantamila euro. Confidando in una sollecita risposta nel prossimo Consiglio Comunale porgo i più cordiali saluti.

Il Consigliere Comunale – Capogruppo di RiNasciMonte
Monte di Procida, 07.01.2016

Carmela Pugliese

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